“Per evitare un drastico ridimensionamento dell’emittenza locale, che dà occupazione a circa 10 mila lavoratori, sono necessarie forti iniziative a livello governativo per favorire la ripresa del mercato pubblicitario e l’accesso al credito bancario da parte delle imprese”.
L’allarme arriva dal coordinatore di Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, che lancia una proposta concreta: “sgravi di imposta per le aziende che acquistano spazi pubblicitari sulle emittenti locali”. L’occasione è il Radio-Tv Forum, inaugurato a Roma dal viceministro allo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, che ha visitato i circa 70 stand allestiti da enti e aziende del settore. L’esponente governativo, assicurando “la piena disponibilità al confronto dell’amministrazione”, ha annunciato che il nuovo regolamento per l’erogazione dei contributi all’emittenza locale “in bozza è praticamente pronto e certamente, come richiesto, verrà sottoposto al confronto delle componenti interessate prima della sua emanazione definitiva”.
Il testo – ha spiegato – ha lo scopo di “allineare la normativa dopo il passaggio digitale e per cercare di modificare qualche criterio che con il tempo si è dimostrato inadeguato”. Rossignoli, da parte sua, ha auspicato “decisi interventi di semplificazione e di liberalizzazione”, prima di criticare la nuova numerazione automatica del telecomando (LCN) varata dall’Agcom che “penalizza fortemente l’emittenza locale, riducendo drasticamente i relativi spazi nei primi due archi di numerazione”. Il coordinatore Aeranti-Corallo ha quindi sollecitato la soluzione delle “problematiche frequenziali”, attraverso l’utilizzo di una delle tre reti che non andranno all’asta dell’ ‘ex beauty contest’, e invitato a porre “grande attenzione al tema della compatibilità tra gli impianti di trasmissione televisiva e quelli dei servizi Lte (per l’accesso alla banda larga da mobile)”. Ha infine chiesto “maggiore attenzione al comparto della radiofonia, spesso trascurata”. Il commissario Agcom, Antonio Preto, ha difeso il lavoro dell’Autorità sull’Lcn, spiegando che, “pur perdendo posizioni nei primi due archi di numerazione”, nel complesso il numero dei canali destinati alle tv locali “passa da 219 a 323″. Quanto al regolamento per la definizione degli importi che le emittenti locali devono corrispondere per i diritti d’uso sulle frequenze digitali, Preto ha spiegato che “l’approccio dell’Autorità sarà orientato al massimo equilibrio. I nuovi criteri saranno sottoposti a consultazione pubblica per essere definitivamente approvati entro l’anno”. E’ intervenuto anche il segretario della Fnsi, Franco Siddi, che ha assicurato la collaborazione del sindacato (”non è antagonista delle imprese”), invitando il governo a “eliminare la burocrazia” e a “far in modo di evitare di erogare i contributi statali in ritardo”. Siddi ha quindi invitato a “dare maggiore valenza nel regolamento sui contributi al settore alla presenza dei giornalisti, privilegiando il massimo di occupazione”.