La rivoluzione digitale di due anni fa non avrebbe potuto esserci senza i preziosi ripetitori sopra Faedis, più precisamente a Porzus e a Pedrosa. Due località molto frequentate d’estate dagli escursionisti, meno d’inverno. Di questo, e dell’oscurità, l’altra notte hanno approfittato dei ladri molto ben preparati per saccheggiare due cambine dei ripetitori sopra il borgo di Porzus e un’altra cabina sopra la frazione di Pedrosa, a cinque-sei chilometri in linea d’aria, ma posta su un’altra montagna. Insomma, una notte di complicato lavoro per i soliti ignoti che si sono portati a casa apparecchiature per oltre 150 mila euro.
Roba per intenditori, per professionisti dell’alta tecnologia, perchè apparecchiature del genere possono essere utilizzate solo da chi vuole lanciare nell’etere onde tv o radio. Ecco perchè i carabinieri della stazione di Faedis ora stanno indagando seguendo una traccia precisa: quella del furto su commissione. I militari dell’Arma sono stati chiamati ieri mattina.
Direttamente dal Veneto, da uno dei proprietari dei terreni in cui sono state sistemate quelle antenne con tanto di prefabbricati utilizzati per ospitare le sofisticate apparecchiature in grado di irradiare il segnale del digitale terrestre in tutta la pianura da una posizione strategica. Qualcosa non andava nella ricezione del segnale di radio e tv. Allora dal Veneto è stato fatto salire sui colli sopra Faedis un tecnico.
Si pensava a un guasto provocato dal vento, dal freddo o dalla leggera nevicata. Il tecnico, tuttavia, una volta raggiunti in rapida sequenza i ripetitori di Porzus, ha capito quanto era accaduto l’altra notte: il segnale non veniva irradiato semplicemnte perchè le apparecchiature a servizio delle antenne erano state rubate. I ladri, per aprirsi la strada, hanno forzarto le porte d’ingresso e, una volta all’interno dei containers, hanno agito rapidamente, ma con precisione certosina. Prima hanno preso di mira un ripetitore, poi hanno rubato le apparecchiature dell’altro.
Hanno portato via le apparecchiature del digitale terrestre caricandole su un furgone. Quindi sono scesi ad Attimis, hanno percorso i pochi chilometri che portano a Campeglio e hanno indirizzato il furgone sulla tortuosa strada che in sei km porta alla frazione di Pedrosa, nota in Friuli proprio per ospitare le apparecchiature radio e tv che dominano la pianura. Secondo i carabinieri di Faedis, che stanno completando l’elenco delle apparecchiature, i furti sono stati messi a segno nella notte. Niente testimoni ovviamente, niente telecamere di sicurezza e sistemi d’allarme.