Il digitale terrestre è’ ”uno dei tanti paradossi italici: teoricamente la transizione a questo sistema potrebbe migliorare l’offerta televisiva ma in effetti, come si è visto nella realtà delle regioni digitalizzate, può peggiorarla per larga parte dei cittadini”: Mario Capanna, da poco più di un mese presidente del Corecom dell’Umbria, torna alla carica contro l’anticipo al secondo semestre 2011 (rispetto alla scadenza iniziale del 2012) del passaggio al nuovo sistema tv, ribadendo le ragioni già espresse in una lettera al ministro Paolo Romani. I quesiti posti al ministro da Capanna riguardano i siti pianificati, le reti regionali e le frequenze libere, senza interferenze, da assegnare alle emittenti. ”Le istituzioni e i cittadini – ribadisce Capanna – devono sapere due cose fondamentali: la data di partenza reale e le frequenze. In assenza di ciò non puo’ avere inizio il lavoro preparatorio necessario per questa innovazione tecnologica”. Inoltre ”senza certezze su questi punti il Corecom non può attrezzarsi in modo tempestivo ed adeguato per informare compiutamente i cittadini”.
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