Si tratta di una svolta storica – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – Grazie infatti all’incessante e pressante impegno di Adiconsum che nel 2006 denunciò all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il mancato rispetto della normativa sul decoder unico, in grado cioè di ricevere i canali televisivi da qualsiasi piattaforma sia essa terrestre, satellitare che IPTV, si è svolto il primo incontro del tavolo tecnico che si occuperà della classificazione dei decoder digitali.
Che cosa ambia?
- La classificazione, ora stilata da organismi privati, sarà a cura di un organismo pubblico quale l’Agcom, garantendo l’imparzialità.
- La realizzazione tecnica della classificazione dei decoder è stata affidata dall’Agcom alla Fondazione Bordoni (FUB), organismo terzo competente perché svolgeva tale compito all’interno del DGTV.
- Il data base dei decoder classificati realizzato dalla FUB sarà consultabile sul sito dell’Agcom.
- la classificazione sarà dinamica, terrà cioè conto dell’evoluzione tecnologica. Per questo verrà costituito un tavolo tecnico permanente composto dai costruttori, distributori, catene di vendita, distributori di contenuti e associazioni consumatori.
Quali i vantaggi per il consumatore?
Il vantaggio – prosegue Giordano – consiste nella possibilità per il consumatore di identificare immediatamente le caratteristiche del decoder che vuole acquistare, anche di quello interno al televisore e di quello in comodato d’uso, in relazione alle caratteristiche tecniche e alle capacità di ricezione multipiattaforma (terrestre, satellitare, IPTV).
Adiconsum – conclude Giordano – vigilerà perché tutto ciò avvenga secondo quanto stabilito dalla delibera dell’Agcom 255/11.