Dopo sette anni dall’inizio del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, in Valle d’Aosta la Rai sperimenta in queste settimane la seconda generazione del digitale terrestre con trasmissioni in alta definizione.
Nella regione alpina (che è stata, assieme alla Sicilia, la prima ad avviare lo switch off al digitale terrestre) due impianti, collocati ad Aosta e a Saint-Vincent, hanno cominciato a trasmettere il nuovo segnale irradiando una porzione importante del territorio. «La Valle d’Aosta, con le sue montagne e la sua conformazione – spiega Gino Alberico, responsabile studio e ricerca del centro ricerche e innovazione della Rai – è un terreno ideale di sperimentazione tecnica per testare l’affidabilità del segnale e i problemi di ricezione».
Si prepara dunque una rivoluzione tecnologica, di cui tuttavia non è ancora chiara la data del passaggio al grande pubblico, che aprirà la strada all’utilizzo televisivo su larga scala dell’alta definizione, del 3D, anche in mobilità, pur in una prospettiva di riduzione delle frequenze disponibili. Il nuovo sistema Dvb-T2 è infatti in grado di far stare su una banda più stretta un maggiore numero di canali: all’interno dello stesso multiplex sarà possibile avere fino a 6 canali in alta definizione contro i 2 attuali. Entro il 2015 i produttori di televisori dovranno dotare gli apparecchi del sintonizzatore in grado di captare il nuovo segnale, «ma poi si dovrà attendere una massa critica di utenti prima di avviare il nuovo digitale terrestre», precisa Alberico.