Il povero utente, per poter seguire i suoi programmi, è ormai costretto quasi giornalmente a risintonizzare il suo decoder, perché ogni giorno cambia qualcosa. La settimana che si è chiusa ieri, è stata una delle più tormentate e gli stessi canali Rai, che nelle passate settimane avevano trovato una certa stabilità, da Calalzo fino a Vigo, era impossibile riceverli. O, meglio pur sintonizzandosi con il decoder sulla frequenza stabilita, si aveva la scritta in sovrimpressione “nessun segnale”. Segno evidente che non funzionava. Molte le telefonate al numero verde della Rai che raccoglie i reclami. La risposta è sempre stata: stiamo lavorando, non possiamo fare di più. Conviene aspettare. Il problema della ricezione del digitale terrestre, era emerso anche nel corso della manifestazione organizzata a Pieve dalla piccola impresa, dove erano presenti giornalisti delle reti televisive venete. Anche per alcuni di loro i problemi del Cadore e della montagna in generale, saranno risolti solo da una ridistribuzione delle frequenze, perché in questo momento ci sarebbero delle frequenze provenienti dal Friuli Venezia Giulia, che si sovrappongono a quelli in arrivo dal Veneto.
I maggiormente penalizzati, in queste settimane, sono i telespettatori della Valle del Piave: da Pieve, verso Calalzo, Domegge e Lozzo. In questi paesi anche le trasmissioni di Telebelluno non arrivano sempre correttamente, mentre stranamente si ricevono molti canali sconosciuti provenienti dalla pianura. «Sono problemi che si attenueranno con l’inverno – spiegano alcuni antennisti – perché non appena arriverà la neve in montagna, ci sarà una maggiore riflessione dei segnali televisivi nel fondo valle».