Pur amareggiati per i toni ed i contenuti del comunicato diffuso ieri dai lavoratori, i Vescovi hanno confermato di voler continuare ad adoperarsi nel modo più concreto ed efficace possibile per concludere positivamente, in tempi molto brevi, la trattativa in corso per la cessione della maggioranza delle quote sociali a Tva Vicenza.
I tempi della trattativa sono stati dettati dalle legittime pretese di Tva di verificare la situazione contabile e finanziaria della società e di poter valutare i costi complessivi per una ristrutturazione aziendale, ritenuta indispensabile, attraverso un dialogo diretto con i dipendenti e le loro rappresentanze sindacali.
I Vescovi hanno ribadito che la salvaguardia del più ampio numero possibile di posti di lavoro e il rilancio di Telechiara, col mantenimento della linea editoriale, rimangono priorità e condizioni irrinunciabili per la conclusione positiva del negoziato che dipende ora, essenzialmente, da un equo accordo fra Tva e i dipendenti dell’emittente.
I Vescovi hanno ribadito che la salvaguardia del più ampio numero possibile di posti di lavoro e il rilancio di Telechiara, col mantenimento della linea editoriale, rimangono priorità e condizioni irrinunciabili per la conclusione positiva del negoziato che dipende ora, essenzialmente, da un equo accordo fra Tva e i dipendenti dell’emittente.
Nel documento, i lavoratori di Telechiara, nel proclamare lo stato di agitazione, hanno preso atto “con profondo disappunto e amarezza del continuo protrarsi delle trattative – date invece per definitive a fine ottobre 2012 dalla stessa Cet – tra l’emittente televisiva Telechiara e TvA Vicenza, che avrebbe dovuto acquisire il pacchetto di maggioranza della tv dei vescovi”.
“L’incisiva e immediata azione di risanamento e rilancio della televisione”, assicurata in un comunicato stampa della Cet alla fine di ottobre 2012, si è invece rivelata, in sede di trattativa, “un mero taglio di personale senza alcun dignitoso risarcimento professionale ed economico. Bocciate le richieste e le proposte dei dipendenti. Nonostante la disponibilità da parte di questi ultimi a rivedere le proprie posizioni, la trattativa non ha prodotto per ora i risultati sperati”.
L’azienda ha, infatti, ventilato per tutti i 19 dipendenti la perdita del posto di lavoro in seguito alla liquidazione della società. “Nonostante le ripetute rassicurazioni da parte dei Vescovi a ricollocare il personale in esubero, nessuna proposta – denunciano i lavoratori di Telechiara – è stata avanzata in questi 7 mesi. La situazione di stallo che si è venuta a creare da maggio 2012 ha subito una improvvisa accelerazione a partire da ieri con la richiesta da parte dell’azienda di trovare un accordo”.
I lavoratori di Telechiara rilevano “per l’ennesima volta in questo logorante periodo di incertezza, l’incoerenza tra quanto predicato dai vescovi del Triveneto in materia di tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori e quanto, invece, concretamente fatto (anzi, non fatto) per coloro che negli ultimi 20 anni hanno dato voce ai loro messaggi attraverso Telechiara”.