Dal contenuto dei provvedimenti della DGTEL del MIMIT di pubblicazione delle manifestazioni di interesse espresse dalle società consortili che svolgono l’attività di operatore di rete locale, ammesse alle procedure per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze per le trasmissioni radiofoniche digitali terrestri DAB+, emerge che, in alcuni bacini di utenza previsti dal piano nazionale di assegnazione delle frequenze DAB+ (PNAF-DAB), si renderà necessario espletare i beauty contest di cui all’art. 12 ter della Delibera Agcom n. 664/09/CONS e s.m.i. in quanto le frequenze pianificate sono in numero inferiore a quelle per le quali è stato manifestato l’interesse.
Ne consegue che, in tali bacini, i fornitori di contenuti radiofonici partecipanti alle società consortili, che non risulteranno, all’esito di beauty contest, assegnatarie dei diritti di uso, non potranno diffondere i propri palinsesti in tecnica digitale DAB+.
Al riguardo l’avv. Marco Rossignoli coordinatore Aeranti-Corallo ha dichiarato: “In tale modo verranno sostanzialmente disattesi i principi di pluralismo di cui all’art. 24 della legge n. 112/2004 secondo i quali lo sviluppo della diffusione radiofonica in tecnica digitale (T-DAB) deve rappresentare la naturale evoluzione del sistema analogico”.
“Per dare soluzione al problema – ha proseguito Rossignoli – a parere di Aeranti-Corallo, sarebbe necessario assegnare ulteriori frequenze nei bacini dove le stesse sono, allo stato, quantitativamente insufficienti. Con un impiego di pochissime ulteriori frequenze, nei bacini dove vi è effettiva esigenza, sarebbe, pertanto, possibile – ha aggiunto Rossignoli – garantire le risorse radioelettriche necessarie per permettere a tutte le radio locali commerciali e comunitarie interessate di poter diffondere i propri programmi in tecnica DAB+”.
“Tale risultato – ha concluso Rossignoli – sarebbe raggiungibile qualora si rendesse possibile, anche in deroga alle disposizioni del TUSMA (D. Lgs. N. 208/21 e s.m.i.), nei casi effettivamente necessari e previo parere dell’Agcom, l’assegnazione da parte del MIMIT di ulteriori frequenze fermo restando, comunque il divieto, già normativamente previsto, di causare interferenze nei confronti dei Paesi radioelettricamente confinanti”.