Il documentario, in onda in prima visione tv venerdì 20 aprile alle ore 21.00, si sofferma sulla carriera e le imprese sportive dello «Special One», come lui stesso si definì nell’estate del 2004, nel corso della sua prima conferenza stampa da allenatore del Chelsea. Mourinho, personaggio molto controverso che divide tifosi e media per il suo carattere spavaldo, è descritto attraverso le testimonianze di colleghi, assistenti e dei giocatori alle sue dipendenze. Particolarmente significative le dichiarazioni degli ex interisti Marco Materazzi, Dejan Stanković, Javier Zanetti e Diego Milito, protagonisti del “triplete” (vittoria in Champions League, campionato e Coppa Italia), conquistato dall’Inter nella stagione 2009/2010.
«Prima di tutto, Mourinho è un vincente. Ma prima di trascinarti al successo, ti rispetta e ti tratta come un figlio o un fratello maggiore», queste le parole dell’ex difensore centrale nerazzurro.
«Mi ricordo ancora il primo discorso che Mou ha tenuto negli spogliatoi. Dopo cinque minuti potevo già spaccare il mondo per lui. A trent’anni mi sono rimesso in discussione, da lui ho imparato cose che pensavo già di sapere», il ricordo di Dejan Stanković.
«Mourinho è un uomo forte, caparbio. Quando ci ha salutato per l’ultima volta ho provato una grande tristezza. E’ stato doloroso vedere andar via quello che era il capobranco di una grande famiglia, eravamo disposti a tutto per lui», le affermazioni di capitan Zanetti.
«Mourinho è stato il primo allenatore con cui mi sono aperto completamente. Con lui parlavo tranquillamente della mia vita personale,
senza alcun imbarazzo. C’era rispetto tra noi, in campo e fuori», l’attestato di stima di Diego Milito.
«José Mourinho: il miglior allenatore del mondo»: in prima tv, venerdì 20 aprile alle ore 21.00.