CORREVA L’ANNO torna con le nuove puntate a partire da martedì 26 giugno alle 00.15 su Rai3. Sette appuntamenti che vogliono offrire ai telespettatori una veste nuova, più dinamica e veloce, senza nulla togliere alla cifra di approfondimento storico che caratterizza il programma. Ci si propone infatti di raccontare il XX secolo mettendo a fuoco un anno per ogni decade, partendo dal 1911 e finendo con il 1986. In ogni puntata, quindi, un anno alla volta in tutti i suoi molteplici aspetti.
La politica italiana sarà sempre in primo piano, ma si guarderà al mondo intero ed ampio spazio avranno spaccati sulla società e sulla cultura ed incursioni sulla cronaca nera e su quella rosa.
La prima puntata è dedicata ad un anno davvero speciale per l’Italia. Il 1911 è infatti un compleanno importante: è passato mezzo secolo da quel fatidico 1861 nel quale venne proclamata l’unità e il Paese compie 50 anni.
Trovare immagini filmate così a ritroso nel tempo, molte delle quali proposte per la prima volta in televisione, non è stato facile e le ricerche hanno compreso molti archivi internazionali. Sarà così possibile appezzare rare riprese dell’inaugurazione della galleria d’Arte moderna, del nuovo, discusso, palazzo di giustizia, subito ribattezzato “il palazzaccio”, del Vittoriano, presto definito “vespasiano di lusso” da Giovanni Papini e successivamente “macchina da scrivere” da gran parte dei romani. Si può quindi ben dire che il 1911 sia stato l’anno delle inaugurazioni.
Grandi celebrazioni anche a Torino, la vecchia capitale cara alla monarchia sabauda, la città dell’industria, della metalmeccanica, della Fiat, dove viene allestita una grandiosa esposizione del lavoro e dell’industria.
Ma il 1911 è anche l’anno in cui Giolitti dichiara guerra all’impero turco per il possesso delle provincie libiche della Tripolitania e della Cirenaica. “Una fatalità storica” la definisce il vecchio presidente del Consiglio, ma non tutti sono d’accordo: a Forlì, alla testa delle manifestazioni pacifiste e antimperialiste, marcia il figlio di un fabbro: si chiama Benito Mussolini, ha 27 anni, presto si imporrà alla storia. Chiude la puntata, come di consueto, l’editoriale di Paolo Mieli.
Martedì 3 luglio si parlerà del 1929, un anno cruciale per l’Italia, ma non solo. La propaganda fascista e i Cinegiornali dell’Istituto Luce raccontano un Paese felice, con la gente che affolla gli stadi di calcio, i cinema e i teatri. Un Paese che si appassiona per il fidanzamento del principe Umberto con la principessa del Belgio Maria José.
È però anche l’anno in cui Mussolini, con il plebiscito che annullerà quel poco che restava della democrazia liberale, sta per compiere il grande salto verso il totalitarismo, ma prima si impegna a risolvere la cosiddetta “Questione romana”, ovvero i difficili rapporti tra lo Stato e il Vaticano. Nella puntata anche le splendide immagini della spedizione scientifica guidata da Aimone di Savoia, il duca di Spoleto, sul gruppo montuoso del Karakorum. E uno sguardo sul resto del mondo con la crisi economica che travolge gli Stati Uniti e la rivoluzione messicana, che nel 1929 è al suo atto finale.
Martedì 10 luglio si parla del 1936, l’anno in cui Mussolini, dopo l’ingresso del Maresciallo Badoglio ad Adis Abeba, la capitale abissina, proclama il tanto agognato impero. Ma si parlerà anche della Spagna della Seconda Repubblica , dove inizia l’Alzamiento, la rivolta contro il governo di quella parte dell’esercito capitanata dal generale Francisco Franco. E della Germania di Hitler dove si svolgono le undicesime Olimpiadi. E ancora le prime deportazioni naziste: con le Leggi di Norimberga, i cittadini ebrei erano stati discriminati in ogni aspetto della vita quotidiana e ora i primi ad essere rinchiusi nei campi di concentramento sono i nomadi, ovvero i rom e i sinti. Ancora, in questa puntata, la storia di Re Edoardo VIII e Wally Simpson e, infine, la cronaca di uno sconvolgente omicidio avvenuto nel Giappone di Hirohito, dove una giovane soffoca il suo amante e lo evira.
Martedì 17 luglio si parla del 1949, l’Italia che vuole dimenticare la guerra e uscire dalla povertà e dall’arretratezza. Fondamentali sono i capitali americani del ‘piano Marshall’ che già dal 1948 hanno cominciato ad affluire. Tensioni e scontri sociali percorrono tutto questo 1949, operai a Nord e contadini a Sud. Fame di lavoro e di terra cui il governo cerca di dare risposta, tra l’altro, con il cosiddetto “piano case” e con la riforma agraria.
E, mentre sul fronte interno l’Italia è faticosamente impegnata nella ricostruzione, sul piano internazionale fa le sue scelte di campo: il 17 marzo 1949 il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi comunica alla nazione l’adesione dell’Italia al Patto Atlantico. Ma il 1949 è anche l’anno del disastro aereo di Superga dove perdono la vita tutti i calciatori del Torino, mitica squadra vincitrice di ben 5 scudetti.
Martedì 24 luglio va in onda il 1957 che è invece l’anno del decollo dell’Italia, il ponte verso il radioso “boom”. Un anno che sia apre con un grave lutto per il mondo della musica: il 16 gennaio muore a Milano Arturo Toscanini, il direttore d’orchestra più conosciuto e amato nel mondo.
Un triste capitolo della storia nazionale sembra chiudersi definitivamente ad agosto quando la salma di Benito Mussolini viene restituita alla famiglia per decisione del Presidente del Consiglio Adone Zoli.
Il 1957 è l’anno del primo supermercato, inaugurato a Milano il 27 novembre, una novità che viene dall’America. Segnale importante della ripresa economica è la firma dei Trattati di Roma, siglati il 25 marzo con solenne cerimonia in Campidoglio, in cui sei stati europei (Francia, Germania federale, Italia, Belgio, Paesi bassi e Lussemburgo) danno vita alla Comunità Economica Europea e alla Comunità Europea dell’Energia Atomica, meglio conosciuta come Euratom.
In campo internazionale, grande sensazione desta la notizia che il primo essere vivente, la cagnolina Laika, ha viaggiato nello spazio a bordo del satellite artificiale russo “Sputnik 2”.
Martedì 31 luglio è la volta del 1969: gli anni Sessanta stanno per finire, il boom economico ha cambiato il volto del Paese. Eppure ha inizio ora una stagione di conflitti sociali che anticipa, sotto molti aspetti, gli anni Settanta.
La puntata si apre sulla Cecoslovacchia, dove un giovane studente, Jan Palach, si dà fuoco come estrema protesta contro l’invasione sovietica. Ma non è solo una questione di politica estera, nel documentario le ripercussioni nel PCI, che non condanna l’URSS e la nascita della rivista Il Manifesto. Poi le proteste degli studenti contro la riforma scolastica varata dal Ministro Gui. E le lotte sindacali per il nuovo contratto di lavoro, che si chiude alla fine dell’anno con la firma del Ministro Carlo Donat Cattin. Un accordo importante , anche perché il 12 dicembre, nel momento più caldo delle trattative, arriva la notizia di un grave attentato che avrebbe cambiato in modo radicale la storia del Paese: la strage di Piazza Fontana.
Si passa poi alla cronaca, con il caso dell’omicidio Lavorini a Viareggio, e alla musica, con lo storico concerto di Woodstock. Mentre un capitolo è riservato alla notte del 20 luglio, quando gli italiani restano incollati alle televisioni per la lunga diretta televisiva che segue lo sbarco sulla Luna.
Chiude il ciclo martedì 7 agosto la puntata dedicata al 1986. Un anno in cui l’economia italiana sembra godere di ottima salute. La cultura giovanile prevalente è quella dei cosiddetti “paninari”.
Ma è anche l’anno del maxi-processo alla Mafia che si apre a Palermo, della misteriosa morte in carcere del banchiere Michele Sindona e dell’assoluzione del conduttore televisivo Enzo Tortora, clamorosamente arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. Sul fronte esteri, l’Operazione El Dorado Canyon, il più grande attacco aereo americano dalla fine della guerra del Vietnam. Obiettivi: Tripoli e Bengasi, in Libia. La risposta di Gheddafi sarà il lancio di due missili contro Lampedusa: la prima aggressione armata subìta dalla Repubblica italiana dalla sua nascita. In questo sanguinoso clima di tensione internazionale, arriva un gesto di distensione e di dialogo fra culture e religioni diverse di portata storica: Giovanni Paolo II è il primo papa dopo san Pietro a entrare ufficialmente in una Sinagoga. Ma il 1986 è soprattutto l’anno di Chernobyl, una catastrofe nucleare di dimensioni quasi apocalittiche.
L’editoriale di Paolo Mieli conclude, come di consueto, tutte le puntate di CORREVA L’ANNO.