“Sono figlia dell’Africa e quando la gente ascolta la mia musica pensa alla lotta per l’istruzione e a quella contro la mutilazione genitale femminile”. A parlare è la cantante di origine beninese, vincitrice di un Grammy Award, Angélique Kidjo, protagonista del concerto-evento contro la piaga della mutilazione genitale femminile dello scorso 28 febbraio all’ONU, che Rai5 trasmette il giorno della festa della donna, giovedì 8 marzo alle 21.15.
Introdotto da due interviste di Giovanna Botteri alla stessa Kidjo e al Ministro delle Pari Opportunità Elsa Fornero, il concerto propone grandi classici come “Summertime” di George Gershwin, “Voodoo child” di Jimi Hendrix, “Gimme shelter” dei Rolling Stones e numerosi successi della Kidjo come “Agolo”, “We We”, “Adouma”, “Wombo Lombo”, “Afirika”, “Batonga” e “Malaika”, che artisti come Bono, Carlos Santana e Herbie Hancock hanno più volte cantato con lei.
Icona del Jazz e del Pop africano e prima Diva del Continente Nero, Angélique Kidjo da anni è impegnata con la sua Fondazione Batonga nella lotta per l’istruzione delle giovani africane, perché è fortemente convinta che “dare alle donne la possibilità di studiare è fondamentale per sconfiggere la mutilazione genitale femminile, perché le ragazze accettano ciò che viene imposto loro dalla famiglia, mentre se sono istruite hanno la forza di combattere e decidere il loro futuro”. La sua battaglia si unisce a quella dell’Italia, che alle Nazioni Unite, attraverso la Rappresentanza Diplomatica del nostro Paese e in collaborazione con Unicef e Unfpa, ha voluto la straordinaria serata di musica volta a ricordare al mondo la violenza a cui migliaia di donne sono sottoposte.