Fosse una gara di biliardo, si chiamerebbe filotto pieno sul castello. Trattandosi di pugni, diciamo che l’accordo tra la OPI2000 e “sportitalia” tre canali attivi 24ore al giorno, ottimamente inserita nel calcio, con nicchie di qualità in altri sport (basket, volley, rugby, auto, moto, pallanuoto, tennis) è un colpo maestro per la boxe italiana. Nell’ultimo decennio il settore ha sofferto la mancanza di un riferimento televisivo, salvo sporadiche apparizioni. La continuità di Raisport, ha limiti finanziari, costretta ad un profilo molto basso, che con tutta la buona volontà possibile, resta difficile collocarla come forza di trazione per un discorso promozionale concreto. Rai2 per contro, sembra prestare attenzione solo a certi organizzatori, mentre ignora altri. Italia 1, in passato molto attiva, ruota su binari periferici, come è stato per le World Series, riprese in differita a orari impossibili.
L’ingresso di “sportitalia” nella boxe, dopo una trattativa piuttosto laboriosa, quindi ponderata nei dettaglia da entrambe le parti, sembra possedere le caratteristiche di un matrimonio a lungo termine. L’amministratore unico di Interactive Groupe, Bruno Bogarelli, editore del network, non nuovo al prodotto pugilato, ha parole importanti nel merito: “Vogliamo valorizzare uno sport di antica tradizione, veicolo importante nell’esprimere valori autentici, che ha ispirato il mondo dell’arte, del cinema, della letteratura e del teatro. Per questo merita che sia visibile in chiaro e gratuita. Inseriremo rubriche, programmi e approfondimenti con interviste e notizie”.
Niente male, per l’emittente che trasmette sul digitale terrestre e anche sulla piattaforma Sky satellitare. Si tratta di sfornare 20 eventi, 10 in Italia e altrettanti all’estero, compresi alcuni dei mondiali più importanti, trasmessi dalla HBO e la K2 dei fratelli Klitschko, oltre ai grandi match del passato, relativi alle imprese di Tyson, Foreman, De La Hoya e altri protagonisti indimenticabili.
Salvatore Cherchi, il tessitore della trattativa, parlando al Dixieland Cafè di Piazzale Aquileia a Milano, assurto a riferimento della boxe, sia a tavola che nelle presentazioni, ha messo in evidenza l’importanza di questo accordo: “Abbiamo una trentina di pugili, che ruoteranno nelle diverse riunioni, studiando di offrire al pubblico sempre un clou titolato e una serie di incontri interessanti. Abbiamo campioni come Fragomeni e Silvio Branco, Spada e Sarritzu che hanno grande esperienza. Poi ci sono le giuste ambizioni di Lo Greco, Giacon, Abis, Ndiaye, Marsili, Larghetti, Bruzzese, Oi, Della Rosa, Moscatiello, Boschiero e altri. Senza dimenticare i fratelli Lauri. La Galassi aspetta solo di conoscere la data della rivincita mondiale”.
Il figlio Christian a completamento ha elencato gli appuntamenti già fissati: “Venerdì a Capoterra nel cagliaritano, Abis difende la cintura UE dei welter e nel programma figurano Sarritzu, Giacon, Lo Greco e Ndiaye. Il 30 aprile a Londra si disputa il vacante europeo medi tra Domenico Strada e il locale Darren Barker che diventa anche una semifinale WBC. Nella stessa data, ma nella notte, vedremo Fragomeni dal Messico. Il 6 maggio a Monselice (Padova) rivedremo Giacon, Lo Greco e Moscatiello, con Boschiero che difende il tricolore. Il 20 l’europeo superleggeri a Varese di Giuseppe Lauri, il 3 giugno a Pomezia (Roma) l’abile Oi tenta la conquista della cintura UE superleggeri contro il finnico Piispanen. Questa la prima parte”.
Alla domande dei giornalisti, che chiedevano la collocazione della piazza di Milano, lo stesso Christian ha confermato che si sta lavorando per un confronto tutto italiano con l’etichetta del mondiale a interim WBC tra Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco, un match da scintille di indubbio richiamo. “Non è facile, ma neppure impossibile. Sarebbe il match d’addio di Branco, che ha chiesto di chiudere con una grande sfida e l’opportunità per Giacobbe di tornare ai vertici”.
Lo Greco, il forte welter italo canadese ha chiesto di affrontare Paulie Malignaggi e questo sarebbe un derby siciliano ad altissima tensione, mentre il leggero Giacon, mamma ruandese, papà veneto residenza in Spagna, un passato da mezzofondista, bussa al titolo europeo, passando per l’UE dove è sfidante ufficiale. La compagnia è buona e i presupposti sembrano quelli giusti.
Per il professionismo italiano, stagnante da troppo tempo, dopo un inizio 2011 che sembrava aver dimenticato la grande boxe in Italia, questa piacevole novità, dovrebbe ridare al movimento l’entusiasmo che sembrava scomparso. E rinnovato vigore alla Lega Professionisti, in fase di avvio concreto.