Pippo & Raffaella, De Mita, Spadolini, Andreotti. E poi, il cocker Has Fidanken, il paninaro, il dottor Vermilione, Vito Catozzo, il Tenerone… L’origine del male, ovvero come Drive In, il rivoluzionario varietà comico-satirico di Antonio Ricci, sia stato trasformato da alcuni, molti anni dopo, nella matrice di ogni turpitudine. Con sprezzo del ridicolo, il varietà di Italia 1 che all’epoca fece esibire per primo un numero impressionante di comiche, a causa di ignoranza, malafede e scherzi della memoria, viene bollato come un Colpo Grosso all’ennesima potenza.
Il documentario di Luca Martera che, in occasione dei 30 anni di Drive In, andrà in onda su Canale 5, domani, mercoledì 4 dicembre alle 23.20, dedica un notevole spazio a come negli anni 70-80 le donne erano rappresentate da giornali, pubblicità, cinema, tv. Ed è una pietra tombale sulle polemiche strumentali.
Pippo Baudo, Walter Veltroni, Tinì Cansino, Ciriaco De Mita, Enrico Vanzina, Gad Lerner, Luca Mastrantonio sono alcuni dei protagonisti che, assieme ad Antonio Ricci, rievocheranno quello “spirito del tempo” tra compromessi pentapartitici, crisi rosse e nere d’identità, soldi facili e difficili, mode effimere e, incredibile a dirsi, una libertà di parola più ampia di oggi, senza la melassa buonista e il politicamente corretto.