Dal 24 maggio ogni sabato alle 23.00 Cielo (DTT canale 26, Sky canale 126 e TivùSat canale 19) presenta I mille volti dell’eros, una serie di 8 inchieste firmate da Alberto D’Onofrio, che esplorano i lati più nascosti e inesplorati della sessualità.
Dopo l’esperimento de “Il sogno dell’alieno – storia di un grande bluff” , D’Onofrio (Pelle, Erotika Italiana) torna ad occuparsi di erotismo con il suo stile inconfondibile che non lascia spazio a giudizi o censure di alcun tipo, raccontando conocchio analitico, storie di uomini e donne che hanno scelto di vivere la loro sessualità in maniera libera entrando in rotta di collisione con una certa idea di “rispettabilità”.
“Con I mille volti dell’eros – spiega il regista D’Onofrio – volevo raccontare la linea di confine tra la morale ed il libertinaggio, attraverso le storie di alcune persone che vivono sulla propria pelle questa sensazione di irregolarità, come se fossero i rappresentanti, non compresi, di un movimento di avanguardia che trova nell’erotismo una forma di espressione culturale. Nel 2014 – conclude –il sesso è vissuto ancora come un tabù e le persone che decidono di vivere liberamente alcune esperienze ritenute “estreme” vengono giudicate negativamente dalla società”.
Inaugura il ciclo il documentario “Madame web”, storia di Anna Ciriani, meglio conosciuta come la “porno prof” di Pordenone, che è stata sospesa dall’insegnamento dopo la pubblicazione sul web di alcuni filmati erotici che la vedevano protagonista insieme al marito. Mentre Anna ancora combatte per riavere il suo lavoro, nel documentario si scoprirà che, a rendere pubblici quei filmati, è stato proprio il marito spinto dal desiderio di far diventare sua moglie un’icona erotica.
Si prosegue nelle settimane successive con altre inchieste altrettanto forti come quella di Cristina Ricci, in arte Michelle Ferrari, che racconta il suo percorso per diventare un’affermata attrice hard.
E ancora la storia parallela di due gigolò: da una parte Roy, 36 enne simpatico e di bella presenza che, alla carriera come rappresentante di lavatrici ha preferito questa professione per lui più soddisfacente e, dall’altra, Raul, trentenne di Trieste che decide di diventare gigolò dopo il fallimento della sua ditta di costruzioni.
Spazio anche ad un viaggio nel mondo poco conosciuto del fetish e del sadomaso: da un lato appassionati non professionisti di diversa età ed estrazione sociale che si dedicano soprattutto al feticismo, e dall’altro, il fenomeno del sadomaso a Torino che, probabilmente, risente degli influssi del Nord Europa, zona in cui queste pratiche, anche delle donne dominanti, sono molto diffuse in diversi settori della società.
A chiudere il ciclo saranno i racconti di Gabriele Viti che, da tempo, ha intrapreso una battaglia per far capire che un disabile è prima di tutto un uomo e, come tale, ha anche istinti e bisogni sessuali, e della poco conosciuta “comunità ursina” italiana nella quale gli stereotipi dell’immaginario omosessuale vengono rielaborati. Infine, l’ultimo appuntamento è dedicato all’esperienza di vita di alcuni gay-cattolici di diverse parti d’Italia che, per gran parte della loro esistenza, si sono ritrovati a vivere una contraddizione dal punto di vista della fede.
Anche grazie a questo nuovo ciclo di reportage Cielo conferma il suo carattere moderno e contemporaneo, che offre un intrattenimento innovativo e di qualità. Oltre ai migliori programmi italiani e internazionali infatti, è il canale del digitale terrestre che dà costantemente spazio a tematiche legate all’eros e alla sessualità a 360°, sia in maniera entertaining attraverso factual e film d’autore, sia con un approccio più analitico e documentaristico.