In prossimità della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, Cielo propone, martedì 23 novembre, tre interessanti documentari in seconda serata dedicati al tema.
Si inizia con “Iraq’s Secret Sex Trade – Il matrimonio di piacere” del 2019 di Patrick Wells in prima visione assoluta, in cui una sconvolgente indagine undercover sui chierici sciiti in Iraq scopre una rete di sfruttamento di giovani donne e ragazze, intrappolate nella prostituzione e usate dall’élite religiosa. A Baghdad, dopo anni di guerre, le vedove e gli orfani sono vittime vulnerabili allo sfruttamento sessuale e i primi ad approfittarne sono i componenti del clero locale. In questo reportage della BBC dei giornalisti incontrano delle donne che hanno vissuto tutto sulla propria pelle e, grazie a riprese sconcertanti, scoprono i meccanismi distorti che stanno dietro alla questione. I giornalisti della BBC mandano un loro uomo sotto copertura e riescono ad ottenere la compiacenza di diversi Mullah. La richiesta? Da 150 a 250 dollari per i servizi offerti al cliente. “Saresti disposto a trovarmi una ragazza più giovane, magari intorno ai 12 anni?”: queste le parole pronunciate dall’infiltrato della BBC che si finge un dentista iracheno che vuole rendere il proprio viaggio di lavoro più piacevole. Siamo nel cuore di Baghdad e la richiesta viene rivolta a un rispettato sceicco sciita che gestisce un ufficio che pubblicizza matrimoni religiosi. Quello che però non dice è che celebra anche matrimoni mut’a, ovvero “matrimoni di piacere” temporanei che garantiscono che il sesso con ragazze giovani sia “halaal”, cioè consentito secondo l’Islam. L’istituto del matrimonio temporaneo è stato creato dal clero musulmano per permettere di non violare il precetto religioso secondo il quale il sesso deve essere limitato al vincolo matrimoniale. Esistono quindi delle agenzie nel mondo arabo che fanno stringere matrimoni temporanei tra prostitute e clienti in modo che il piacere rimanga ortodosso. Questa pratica è però illegale in Iraq. Nonostante questo, il clero sciita locale la incoraggia e, in alcuni casi, agisce come protettore, procurando ai clienti le ragazze con le caratteristiche richieste. Dopo dozzine di incontri e riprese sotto copertura i giornalisti hanno in mano prove ferree che i chierici religiosi, alcune delle persone più potenti in Iraq, non solo consentono ma incoraggiano la prostituzione minorile. Un’inchiesta davvero agghiacciante della durata di un anno sulla rete di prostituzione di giovani ragazze incastrate da una élite di religiosi sciiti.
A seguire, «Nigeria, Libia, Italia: il triangolo del sesso» del 2019 di Antti Kuronen. Nominato al Prix Europa, è un documentario sulla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. Da un piccolo sobborgo in Nigeria partono la maggior parte delle ragazze destinate a questo terribile affare che, passando per la Libia, ha come destinazione finale l’Italia. Proprio nel nostro Paese la tratta ha le sue radici: un affare tra i più proficui per il crimine organizzato e che da sempre sfrutta le situazioni di vulnerabilità economica ma anche culturale.
Infine, “The Price of Sex – Prostitute dell’Est” del 2011 di Mimi Chakarova, un interessante documentario sulle donne dell’Europa dell’Est vittime dell’infernale mondo della prostituzione. La regista Mimi Chakarova, cresciuta in Bulgaria, ci accompagna in questo viaggio fatto di violenza e false illusioni per conoscere da vicino il traffico sessuale e le sue giovani vittime che vengono vendute e costrette a prostituirsi.
Ecco nel dettaglio la programmazione di “Io dico no! Contro ogni violenza sulle donne”:
Martedì 23/11 in seconda serata = Iraq’s Secret Sex Trade – Il matrimonio di piacere del 2019 di Patrick Wells in prima visione assoluta
A seguire, Nigeria, Libia, Italia: il triangolo del sesso del 2019 di Antti Kuronen in prima visione assoluta
A seguire, The Price of Sex – Prostitute dell’Est del 2011 di Mimi Chakarova