Diva Universal: giorno della memoria – Ada scarelli Sereni per la serie “Donne nel mito”

In occasione del Giorno della Memoria Diva Universal (Sky – Canale 128) ricorda una delle pagine più drammatiche della Storia, dedicando lo Speciale “Donne nel mito” ad Ada Ascarelli Sereni, esponente del movimento sionista che, fra il 1945 e il 1948, organizzò 33 spedizioni riuscendo a far arrivare in Israele quasi 25 mila ebrei, salvandoli dallo sterminio.

L’appuntamento con il tradizionale spazio che ricorda le figure femminili chiave del Secolo è per venerdì 27 gennaio alle ore 21.00.

Attraverso immagini, video e i racconti della stessa Sereni, il Canale racconta questa grande donna, fra le prime ebree italiane a emigrare in Palestina per costruire l’utopica Eretz Israel, la Terra d’Israele.

Nel corso della giornata, inoltre, Diva Universal trasmetterà due speciali appuntamenti di “Donne nel mito” dedicati a due protagoniste da ricordare: alle ore 12.45 andrà in onda “Donne nel mito: Natalia Ginzburg”, mentre alle 18.50 “Donne nel mito: Luciana Nissim Momigliano”.

Donne nel mito è la serie di brevi pillole prodotte da NBC Universal Global Networks Italia per svelare l’altra parte della storia, quella scritta dalle donne, rivelata dalle sue protagoniste: da Lady Diana a Maria Callas, da Jacqueline Kennedy a Margaret Thatcher. Vite straordinarie ed intense di figure femminili chehanno saputo toccare i cuori e suscitare l’ammirazione del mondo. Un compendio dedicato alle donne di sempre e raccontato con l’eleganza che contraddistingue il Canale.

 

Donne nel mito: Ada Ascarelli Sereni

Ada Ascarelli nasce a Roma il 20 giugno 1905 da un’influente famiglia di commercianti ebrei.

I suoi genitori non sono molto religiosi e la piccola Ada entra per la prima volta in una sinagoga all’età di 16 anni. Sarà Enzo Sereni, vicino di casa e compagno di scuola al liceo Mamiani, ad avvicinare Ada alla cultura ebraica. I due si innamorano, si sposano e frequentano assieme l’università. Dalla loro unione nasce Hanna e, nel 1927, il sogno della creazione di uno Stato ebraico, l’utopia sionista, li spinge a partire per la Palestina. A soli 22 anni, contro il parere dei suoi genitori, e con una bambina in fasce, Ada abbandona benessere, agiatezze e prospettive di carriera per andare nel deserto ed entrare nelle prime comunità agricole che stavano dando concretezza al sogno sionista e costruire l’utopica Eretz Israel, la Terra d’Israele.

La coppia sceglie di andare a vivere in un Kibbutz, un tipo di comunità particolarmente evoluta e ispirata agli ideali socialisti. “La decisione di entrare nel Kibbutz – racconta Ada Ascarelli Sereni – è stata decisamente più mia che di Enzo. Lui non ha osato contraddirmi perché l’ho messo di fronte ad una scelta: o tornare a Roma o entrare nel Kibbutz. Non aveva alternative.”

Con l’ascesa al potere del nazismo prima e con lo scoppio della Seconda guerra mondiale poi, nonostante siano sotto il mandato britannico, le comunità di Eretz Israel crescono e si organizzano, anche militarmente.

Tornata in Italia nel 1945 alla ricerca del marito, che si era arruolato nelle brigate costituitesi per dare soccorso agli ebrei perseguitati dal nazifascismo, Ada entra in contatto con il movimento segreto di immigrazione clandestina “Aliyah Bet”, impegnato nel trasferimento in Palestina dei sopravvissuti all’Olocausto. Decide allora di dare il suo contributo al progetto: nelle 33 spedizioni di clandestini che organizza e porta a termine, Ada si dimostra di un’abilità e di un’energia eroica – finisce in carcere, percorre la penisola con mezzi di fortuna, soffre e gioisce con i profughi -.

Come lei stessa ricorda: “L’Italia, essendo sotto l’occupazione militare britannica, era in una situazione politica particolarmente delicata. Così facevamo sembrare delle fughe spontanee le evacuazioni programmate. In pratica, sceglievamo tra le lunghe coste italiane, piccoli posti isolati da cui trafugare, con piccole barche, le persone fino alle grandi navi che solitamente stazionavano a 500 metri dalla riva. Questi approdi non erano controllati perché erano difficilmente utilizzabili. Avevano fondali bassi ed erano sferzati da forti venti. Tutte condizioni che hanno messo a dura prova il lavoro dei marinai. Era un inferno arrivare dalla costa alla nave.”

Tra l’estate del 1945 e il maggio 1948, 25.000 persone – per lo più scampati alle camere a gas, rimasti chiusi in campi di raccolta, in varie parti d’Europa – grazie a lei partiranno dalle coste italiane verso la terra di Israele. La notte del 14 maggio parte da Formia l’ultima nave di quella flotta senza bandiera che per tre anni ha solcato le acque del Mediterraneo. Nello stesso giorno nasce lo Stato di Israele dove Ada ben preso si ricongiungerà ai suoi figli.

Tra il 1954 e il 1967 Ada vive a Roma dove lavora a favore dei profughi ebrei russi. È il 1964 l’anno in cui il primo ministro israeliano Levi Eshkol le conferisce la medaglia Haapala per il suo contributo al salvataggio dei sopravvissuti alla Shoah. Nel 1995 riceve il prestigioso Israel Prize, il più alto onore che lo Stato di Israele possa riconoscere ad uno dei suoi figli.

Ada Ascarelli Sereni muore a Gerusalemme nel 1997 circondata dall’affetto di una tribù di figli nipoti e pronipoti.

Exit mobile version