“Scopriamo con sconcerto che la giornata tipo di una persona sorda dura 18 ore contro le 24 di una normodotata”. Il riferimento nelle parole di Ida Collu, presidente nazionale dell’Ente nazionale sordi, è alla sottotitolazione dei programmi Rai.
Il bando con cui l’azienda del servizio pubblico radio televisivo affida il servizio di sottotitolazione dei programmi fino al termine del contratto di servizio 2010-2012 – denuncia l’Ens – non prevede per l’azienda alcun obbligo di sottotitolare o tradurre in Lis i nuovi canali sulla piattaforma digitale terrestre. “La gara – scrive l’associazione in una nota – mira ad aggiudicare la sottotitolazione di circa 10 mila ore di programmi solo sulle tre reti generaliste e soltanto nella fascia oraria dalle 06 alle 24”.
“Da un lato dichiara Collu – i sordi vengono tagliati fuori da tutta l’offerta televisiva sui nuovi canali digitali e dall’altro viene loro preclusa a priori la possibilità di fruire, anche sulle reti generaliste, dei programmi nella fascia oraria notturna”. Il passaggio al digitale terrestre, annunciato come maggiore offerta di programmi e migliore qualità, rischia così di non coinvolgere i non udenti a causa della “scure economica che la Rai ha abbattuto sull’intero settore della sottotitolazione continua la nota – e che rischia di produrre danni irreversibili alla qualità del servizio, già seriamente compromessa negli ultimi due anni”. Secondo l’Ens già nel 2009 c’era stato un crollo qualitativo della sottotitolazione preregistrata a causa della “gara al ribasso bandita dalla Direzione produzione Rai. In quella occasione la base d’asta era stata di 9,85 euro per minuto di sottotitolazione e la ditta aggiudicataria aveva offerto un ribasso del 50% circa (4,63 euro per minuto), provocando la fuga dal settore di tutti i professionisti sottotitolisti che vi avevano lavorato per oltre 20 anni e di conseguenza uno scadimento qualitativo che aveva scatenato la rabbia e l’indignazione degli utenti sordi”.
Per l’associazione il nuovo bando non rimedia allo scadimento del servizio , ma “sferra un vero e proprio colpo di grazia all’intero settore, riproponendo una gara col criterio del prezzo più basso, ma questa volta con una basa d’asta di 4,70 euro al minuto”, su cui offrire il ribasso. A queste condizioni, è inevitabile relegare “l’attività di produzione dei sottotioli, prima realizzata da professionisti preparati con oltre 20 anni di esperienza, alla logica del call center che sforna sottotitoli in quantità, di pessima qualità e a bassissimo costo”. La nota segnala inoltre il timore che nel contratto di servizio 2010-2012, ancora non formato non vengano accolti gli emendamenti apportati dalla Commissione di vigilanza che reintroducevano l’obbligo di sottotitolare i nuovi canali digitali. “Solo così si spiega la pubblicazione di un bando che viola palesemente la volontà del parlamento, le linee guida al contratto di servizio dell’Agcom, le risoluzioni del parlamento europeo in materia di accessibilità della programmazione, la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e la nostra Costituzione”. Se la Rai non dovesse tornare sui suoi passi” conclude Collu “ci batteremo in ogni sede per tutelare i diritti e la dignità degli utenti sordi”.
Fonte: Disabili.com