È grande l’attesa per la scoperta dell’EHT (Event Horizon Telescope), da parte dalla comunità scientifica di tutto il mondo. Sarà la foto del Secolo, l’immagine di un Buco Nero?
“Focus”, in diretta con uno speciale in onda dalle ore 14:30 alle 16:00 di mercoledì 10 aprile, è ancora una volta in prima linea nel documentare un evento che tutti pensano potrà essere di portata storica. La qualità della programmazione quotidiana della rete tematica free Mediaset diretta da Marco Costa, infatti, ha reso “Focus” destinazione ovvia di avvenimenti straordinari, proprio come quello che avrà luogo alle ore 15:00 del 10 aprile.
“Focus”, inoltre, riproporrà lo speciale in seconda serata, dalle ore alle 23:15, collocazione ideale per andare incontro agli appassionati di astrofisica e non, che alle ore 14:30 non potranno seguire l’evento in diretta nella sua totalità.
L’annuncio prevede sei conferenze stampa contemporanee, che si svolgeranno a Santiago del Cile, Shanghai, Tokyo, Taipei, Washington e Bruxelles. Dalla capitale del Belgio, la Commissione Europea ed il Commissario Europeo per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione Carlos Moedas – con il Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) ed esperti del progetto EHT -, sveleranno qualcosa che è stato annunciato come rivoluzionario.
La cronaca dalla presentazione – a cura del divulgatore Luigi Bignami, con l’intervento del professor Massimo Dotti (astrofisico, vicedirettore del Dipartimento di Fisica Giuseppe Occhialini dell’Università Milano Bicocca e tra i massimi esperti italiani di buchi neri) – oltre a dare conto della scoperta, spiegherà la natura di questi corpi celesti: regioni dello spaziotempo dal cui interno nulla può sfuggire all’esterno.
Nei buchi neri la gravità domina su tutto, tanto da creare un collasso gravitazionale. Attorno al Buco Nero c’è spazio solo per l’Orizzonte degli Eventi, una superficie che può essere attraversata in un solo senso: verso il suo interno. Attraverso immagini eccezionali, lo speciale di “Focus” racconterà la storia delle teorie e delle ricerche sui buchi neri, a partire dall’equazione di Albert Einstein (E=mc2) fino ai contributi di Stephen Hawking e Kip Thorne.
«Il sogno di tutti gli astrofisici è osservare un Buco Nero da vicino – spiega Bignami – ma sarebbe già sufficiente osservare il loro Orizzonte. E se la scoperta fosse la foto di un Black Hole, sarebbe un punto di svolta per lo studio di queste masse stellari».