Mercoledì 25 aprile, in seconda serata su Retequattro, “Quarto Grado” presenta il documentario “Mussolini – Gli ultimi giorni”.
Nel giorno dell’anniversario della Liberazione d’Italia, la rete diretta da Sebastiano Lombardi propone un docu-film inedito che indaga sulle ultime ore di vita del fondatore del Partito Fascista e capo della Repubblica Sociale Italiana.
Il 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclama l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti: l’obiettivo è ottenere la resa dei presidi fascisti e tedeschi, ed eseguire le condanne a morte di tutti i gerarchi, incluso il leader, Benito Mussolini.
Due giorni dopo, il Duce viene arrestato dai partigiani della 52° Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”, a Dongo (Como). Il 28 aprile, l’esecuzione di Benito Mussolini (ucciso insieme a Claretta Petacci) avviene a Giulino di Mezzegra, sul Lago di Como, ad opera di un plotone di partigiani comandato dal Colonnello Valerio, al secolo Walter Audisio. Proprio quest’ultimo, sarà poi indicato come l’esecutore materiale della condanna a morte.
Ma la ricostruzione ufficiale degli ultimi giorni di Mussolini, col passare degli anni, viene più volte messa in dubbio: chi lo ha realmente ucciso? E in quali circostanze?
Il documentario (Les trois morts de Mussolini) – diretto da Emmanuelle Nobécourt e introdotto da uno speciale “Quarto Grado” condotto da Gianluigi Nuzzi – prova a rispondere a queste domande e ricostruisce le “tre morti” del Duce: la morte politica, con l’arrivo delle truppe alleate nell’estate 1943; quella mostruosamente iconica, con i cadaveri appesi a testa in giù in Piazzale Loreto, a Milano; e quella fisica, avvenuta a Giulino.