Cercando su Wikipedia programmi tv enogastronomici compaiono ben 70 voci. Ma un programma che intrattenga, con irriverenza, sulla cucina in tv, non c’è. È LA5 – la rete al femminile Mediaset, nel bouquet dei canali tematici free diretti da Marco Costa – ad ovviare al problema. E lo fa dal 24 febbraio, con “La mia grossa grassa cucina”, sei puntate in onda in seconda serata, che giocano con il politically correct del food catodico.
Ai fornelli del cooking show, una persona di peso – prima intellettuale, che fisico – come Platinette (e la sua coscienza critica Mauro Coruzzi), la cui intelligenza, empatia e verve possono raccontare il mangiare, rispettando solo la qualità degli ingredienti e la tradizione culinaria italiana e del territorio di provenienza.
Platinette per la prima volta si svela al pubblico in versione chef, ispirandosi al suo personalissimo ricettario, messo a punto in anni e anni di amore e odio per il cibo. I piatti preparati non rispettano le regole fondamentali di quantità, tempi di cottura o apporti calorici.
Sono ricette tratte dalla tradizione parmense, che fanno parte della vita di Coruzzi, originario della zona. Pietanze elaborate con una buona dose di leggerezza, con grande propensione all’eccesso, in un’atmosfera ironica, che non disdegna qualche annotazione storica.
Alla coscienza Mauro, il lato serio, equilibrato e riflessivo della drag queen più nota d’Italia, il compito di arginare l’alter ego Platinette, in un dialogo a tratti psicoterapeutico.
In ogni puntata, due ricette: un primo o piatto unico e, a seguire, un dolce o liquore.
pt1 Torta fritta e Cento erbe
pt2 Tortello di erbetta e Torta Ungherese
pt3 Cipollata e Liquore alla violetta
pt4 Bollito misto e Tiramisù alla Violetta di Parma
pt5 Vecia al caval pist e Torta Duchessa di Parma
pt6 Bomba di piccione e Torta della Nonna