Immaginatevi un poliziotto francese che finisce in coma nel 1991 e, una volta risvegliatosi oggi, si ritrovi ad indagare sull’attentato a Charlie Hebdo. Immaginate la sua difficoltà nell’adattare le sue tecniche d’indagine con una Scientifica che nel corso degli anni ha progredito e affinato i rilievi. In una società e una città profondamente cambiata. Oltretutto, chiamato a riallacciare i rapporti con la figlia dopo vent’anni, oltre che con i colleghi vecchi e nuovi.
“Falco” è l’anteprima assoluta di Premium Crime dal 29 gennaio (ogni giovedì in prima serata), la serie più popolare di Francia che ha lanciato nell’olimpo – per la gioia di un folto pubblico femminile – l’affascinante Sagamore Stévenin, al suo debutto seriale. Egli intepreta il detective Alexandre Falco, risvegliatosi dal coma dopo due decadi. A casa lo attende la figlia Pauline (Marie Béraud), mentre al distretto se la deve vedere con il serioso tenente Romain Chevalier (Clément Manuel), suo partner d’indagini, nonché col commissario Jean-Paul Ménard (Arno Chevrier) e la brigadiera Eva Blum (Alexia Barlier).
In sintesi, il redivivo affronta criminali e affetti allo stesso modo: senza fronzoli anni 2000. “Anticonformista, solitario e testa calda qual è, sembra il degno erede di molte flic-story con Alain Delon”, hanno commentato Oltralpe. In patria la serie ideata da Clothilde Jamin, adattamento del telefilm tedesco “Mick Brisgau”, è già stata rinnovata per la 3° stagione e si è aggiudicata il premio quale “miglior nuova serie del 2013” al Festival di La Rochelle, oltre che ottenere ascolti strepitosi oltre il 27% di share, permettendo a TF1 di essere rete leader ogni qualvolta “Falco” metteva piede in prima serata.
“Le Figaro” ha così commentato l’avvento del serial: “Segnatevi il nome di Sagamore Stévenin, è perfetto nel ruolo del cane sciolto, la sua cifra non sono gli anni ’90 in cui è caduto in coma, quanto i polizieschi anni ’70 dei bracci violenti della legge, senza regole e dritti all’obiettivo, barba incolta perché non c’è tempo e ci si è dimenticati cos’è il rasoio come l’amore (rischi di tagliarti con entrambi). Anche se sa che il secondo sarà il colpevole più arcigno da inchiodare al muro, prima o poi”.