Il mondo ha bisogno di (super)eroi e Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg lo sanno bene. Dopo i successi “Arrow”, “The Flash” e “Supergirl” è la volta del plotone di super-eroi che viaggiano nel tempo con “DC’s Legends of Tomorrow”. L’inedita serie arriva su Premium Action dal 19 ottobre ogni mercoledì in prima serata.
Già Oliver Queen e Barry Allen avevano tentato di uccidere uno dei più cattivi in circolazione ma non ci erano riusciti. Nel 2166 l’immortale Vandale Savage (Casper Crump) è, infatti, ancora in giro a manipolare i leader politici nel tentativo di ottenere il dominio sul mondo intero. Una squadra di coraggiosi si unisce all’eroe Rip Hunter (Arthur Darvill – conosciuto per la sua interpretazione in “Doctor Who”), uno dei Maestri del Tempo, per cercare di fermarlo.
I prescelti per lasciare un segno nella storia non sono sconosciuti ma già interpreti degli stessi personaggi nelle serie madre “Arrow” e “The Flash”: le ex fiamme di Oliver e Felicity, Sara Lance in “Arrow” (Caity Lotz) che combatte con il nome di White Canary e Ray Palmer in “Arrow” e “The Flash” (Brandon Routh), dotato di una super armatura che si fa chiamare Atom; già conosciuti sia in “Arrow” e “The Flash” il Dr. Martin Stein (Victor Garber), scienziato in grado di fondersi con l’ex atleta Jax (Franz Drameh), dando vita al supereroe Firestorm, Hawkgirl (Ciara Renée) e Hawkman (Falk Hentschel), reincarnazioni di due divinità egizie. Fanno parte del team anche i due partner in crime Captain Cold (Wentworth Miller) e Heat Wave (Dominic Purcell).
Tra le guest-star della prima stagione compaiono anche i nomi del protagonista di “Arrow”, Stephen Amell, e dell’attrice Katie Cassidy già presente sia in “Arrow” che in “The Flash”; compare, invece, per la prima volta nel mondo supereroico l’attore Johnathon Schaech.
Dominic Purcell e Wentworth Miller si riuniscono sullo stesso set dai tempi del cult “Prison Break” e di “The Flash”. Non mancano riferimenti a Superman e Batman nel corso della serie (terzo episodio).
Tra i claim di lancio del serial si segnala l’efficacia sintetica di “A mission for all time”. Stephanie Corneliussen e Lance Henriksen compaiono in più di un episodio.
“Ogni stagione è come un film a sé stante con una propria identità” ha affermato Marc Guggenheim, un concept confermato anche dalle parole dello showrunner Phil Klemmer: “La prima stagione è concepita in maniera fortemente serializzata cosicché, una volta conclusa, non si possa tornare indietro. Non è il tipico prodotto televisivo episodico”.
Brian Lowry su Variety ha definito la serie “impressionante dal punto di vista visivo, con manciate abbondanti di azione”. “Legends ha una grande cassetta degli attrezzi da cui attingere e il coraggio di abbracciare le sue origini fumettistiche” ha concluso.