“SUPERGIRL”, in anteprima assoluta su PREMIUM ACTION dal 2 aprile, è la serie tv che al debutto ha segnato il record stagionale americano di “più vista” con il boom di 13 milioni di spettatori, forte di un battage pubblicitario senza paragoni unito a una curiosità spasmodica per la messa in scena di una super-eroina tanto atipica quanto nata all’ombra di Superman.
Non è un caso che il serial abbia vinto il prestigioso Critics’ Choice Award quale “Most exciting New Series”.
Basti poi vedere la copertina speciale della bibbia del piccolo schermo a “stelle e striscie”, “Tv Guide”, dedicata alla nuova stagione tv, dove la protagonista svettava su tutti al centro. O la cover di “Variety” sul nuovo filone d’oro dei super-eroi, con Supergirl e Flash insieme al loro papà Greg Berlanti, soprannominato in patria “Goldfingheroes” per i suoi successi (oltre a “The Flash” e al debuttante “Supergirl”, anche “Arrow” e “Blindspot”, quest’ultimo altro titolo in arrivo su Premium Action dopo il primo passaggio su Italia 1- a maggio – risultata la serie più vista d’inizio stagione in Usa).
Supergirl, cugina di Superman nota col nome da codice fiscale Kara Zor-El, è apparsa per la prima volta nel 1972 nei fumetti della DC Comics, vergati da Otto Binder e Al Plastino. Rispetto allo zio, con il quale condivide molti super-poteri, dimostra da subito una certa difficoltà: ambientarsi con le usanze terrestri e soprattutto con gli umani (mortali).
Nella serie tv la super-eroina interpretata da Melissa Benoist (“Glee”), scelta dopo un lungo e attento casting con nomi anche altisonanti dello star-system televisivo americano, viene ritratta nei suoi 24 anni, adottata da quando aveva 13 anni dopo essere stata catapultata dal pianeta morituro Krypton. Come nella maggior parte delle serie super-eroiche moderne la nostra, cittadina di National City, è combattuta se manifestare o nascondere i propri super-poteri. La sua Forza è nel contempo la sua debolezza. E’ vissuta come una “diversità” che le preclude la normalità.
Ad aiutarla nelle sue scelte – e da sfondo alle sue super-avventure – emergono le figure della direttrice editoriale Cat Grant (Calista Flockhart, volto noto di “Ally McBeal” e “Brothers&Sisters”), della sorella adottiva Alex (Chyler Leigh, “Grey’s Anatomy”), del fotografo James Olsen (Mehcad Brooks, “Desperate Housewives”) – destinato a far battere il cuore alla protagonista – e della madre biologica Alura (Laura Benanti), prodiga di consigli.
Greg Berlanti ha così commentato la nascita della serie: “all’inizio mi sono domandato se si potesse fare un serial super-eroico senza super-poteri. ‘Supergirl’ è molto diverso da ‘Arrow’ e ‘The Flash’, c’è molta commedia, è una serie sulle relazioni in atto di una giovane donna che si ritrova a gestire una personalità ingombrante da super-eroina. E’ un titolo che punta al divertimento, più che all’azione, con inserti…intergalattici!”.
Oltre a Berlanti, la serie è ideata da Ali Adler e Andrew Kreisberg. L’indovinato claim di lancio americano della serie è stato: “It’s not a bird. It’s not a plane. It’s not a man. It’s Supergirl”.
Il costume di Supergirl è stato disegnato da Colleen Atwood, già stilista degli omologhi di Arrow e Flash. “Volevo che incarnasse il passato con la classica “S” sul petto, lo street-style di oggi con gli stivali da tutti i giorni e il lato sexy con la minigonna che punta all’azzardo”, ha chiosato Atwood. Proprio la questione sul costume di Supergirl ha attizzato il dibattito mediatico. “E’ piacevolmente diverso dai canoni e segue lo stile del nuovo Superman al cinema”, ha commentato “Entertainment Weekly”; il “Washington Post” ha notato che “da un lato rievoca il cartoon, dall’altro accentua il tono dark delle strips moderne con quel blu petrolio non più sfavillante come un tempo”; più critico “E! Online”: “sembra più adatto ad una festa di Halloween che per una serie tv!”. Appena visto il costume da supereroina, Melissa Benoist ha esclamato: “sarà alquanto imbarazzante indossarlo!”.
Da non perdere il 14esimo episodio, nel quale Supergirl incrocia i suoi super-poteri con quelli di “The Flash” in un memorabile cross-over seriale. Di straordinario culto, altresì, la 13esima puntata in cui la nostra incontra il futuro Superman (interpretato dal giovanissimo Daniel DiMaggio): intitolato For the girl who has everything (Per la ragazza che ha tutto), l’episodio è ispirato a For the man who has everything, storia di Superman scritta da Alan Moore, disegnata da Dave Gibbons e uscita nel 1985.
Non è la prima volta che Supergirl compare in una serie tv. In “Supergirl – La ragazza d’acciaio” (1984) era interpretata da Helen Slater: quest’ultima compare da guest-star nel pilot del serial del 2015 con la Benoist, in un’ideale staffetta televisiva.
In “Smallville” (2001) – altra serie super-eroica lanciata da Italia 1 – Supergirl appariva nella 7° stagione con il volto di Laura Vandervoort.
Gemma Atkinson, Claire Holt ed Elisabeth Lail sono state tra le attrici candidate inizialmente per il ruolo di Supergirl. Per loro Melissa Benoist è diventata peggio della kryptonite.