Un programma al femminile per guardare il mondo con occhi diversi e dal punto di vista che, in fondo, e’ in tutti noi. Sedici puntate in compagnia di Debora Villa. Primi ospiti Carla Signoris e Moni Ovadia. Da domenica 30 ottobre alle 23.50 su Rai3.
C’era una volta Lilith: era stata creata da Dio prima ancora di Eva – racconta la tradizione ebraica. Ma pare che nel paradiso non si trovasse bene. Cosi’ era stata esiliata nel mondo delle ombre, per poi diventare quasi una strega. Una storia diversa da quella che – senza l’acca – racconta Lilit – In un mondo migliore, il nuovo varietà comico di Rai3 condotto da Debora Villa che debutta domenica 30 ottobre alle 23.50. Sedici domeniche per interpretare il mondo da un punto di vista diverso da quello dei varietà classici: quello al femminile, ma non femminista, in chiave comica, umoristica e un po’ dissacrante.
“Un titolo senza acca – spiega Marco Posani che firma il programma con Alessandra Torre, Francesca Micardi, Antonio De Luca, Piero Passaniti, ed Erika Rossi, per la regia di Arnalda Canali – perché la vecchia Lilith è stata vista un po’ come una strega, il mistero della donna di cui l’uomo ha sempre ha avuto paura, mentre questa si presenta come allegra e sorridente senza rivendicazioni particolari verso nessuno, ma con un atteggiamento originale verso il mondo, rappresentato dal volto di una Medusa, la più terribile delle Gorgoni, ma in questo caso sorridente”.
Obiettivo della trasmissione, raccontare in sessanta minuti – anche con schede e video girati appositamente – la realtà partendo dal “femminile” che c’è nella donna, ma che è presente anche nell’uomo, con un’apertura al mondo pacifica (e sentimentale), che cerca l’incontro e non lo scontro, e mette sempre al centro l’individuo. Una chiave di lettura proposta anche dagli ospiti della trasmissione, a cominciare dai primi due: Carla Signoris e Moni Ovadia che saranno chiamati a mostrare di se stessi aspetti inconsueti, e a riconoscere il proprio lato Lilit.
Nel cast del programma – a fare da contrappunto o a completare il mondo di Lilit – ci sono anche Antonio Cornacchione che rappresenta il maschio di oggi alla ricerca del suo lato maschile perduto (nel senso che non ne ricorda più il significato o forse non lo ha mai conosciuto); Daniele Bossari, l’uomo moderno, al passo coi tempi, che ha fiducia nella scienza e nella tecnologia e vede nel loro sviluppo la salvezza dell’uomo (e della donna); e Cristina Bugatty, “maestra” di una femminilità che oggi o non c’è più o è rifiutata.
Insieme a Debora Villa, inoltre, ci saranno anche due “spalle” comiche, Rafael Didoni e Cecilia Vecchio, mentre il pubblico – all’interno dello Studio Tv3 del Centro di Produzione Tv Rai in corso Sempione a Milano – sarà “itinerante” e seguirà fisicamente la “padrona di casa” nelle varie parti del programma e nei diversi ambienti.
Sul finale, invece, Lilit riprende la acca e diventa Lilith per un momento “serio”, in cui i temi che riguardano il mondo femminile trovano espressione più alta in una citazione letteraria, un articolo, una storia vissuta.
Debora Villa, “Lilit” vuole essere il primo programma comico e satirico non “contro”…
“Esatto, è ‘a favore’… Come diceva Madre Teresa di Calcutta, noi non siamo contro la guerra, siamo a favore della pace. Quindi cercheremo dì portare pace, amore e fantasia in tutto il mondo”.
Citiamo un film: qual è il lato femminile della forza?
“Il lato femminile della forza sono io Debora Villa, con acca e senz’acca. Il lato femminile della forza è la creazione e non la distruzione perché ci vuole molta più forza a costruire che a distruggere”.
Sarà questa la “cifra” del programma, quindi?
“Noi porteremo contenuti e idee anziché polemiche e critiche dove c’è qualcosa che non funziona. La nostra satira moderna sarà proporre modifiche ‘colorate e profumate’. La satira è fondamentale, è l’anima della vita, perché è l’anima che ci dice sempre dove andare e che cosa fare. Ma la satira fatta di polemica o critica è un espediente solo per far ridere e non modifica nulla. Noi cercheremo prima di tutto di modificare noi stessi e anche laddove crediamo di non ‘funzionare’ cercheremo di modificarci. Dopodiché, parlando di politica o dei palazzi della politica, magari porteremo dei fiori, del vinello e un pezzo di salame… Insomma, faremo delle azioni di ‘guerriglia’ pacifica”.
Ma non è difficile far ridere su argomenti “seri”?
“E’ proprio quello che fa ridere: il fatto di ‘giocare’ con una cosa che invece non deve essere toccata. Una cosa che fa già ridere finisce lì, se invece vai a prendere uno che vuole fare tutto il serioso e tu vai a scoprire anche un lato che non vuol tirar fuori, è tutta un’altra cosa. E Lilit vuole fare anche questo: non andare a colpire le persone per farle irrigidire e chiudere, ma essere ‘accogliente’, un luogo dove mondi completamente opposti potranno scoprire punti d’incontro”.
I compagni dì viaggio?
“Sono straordinari: abbiamo il ‘mattatore’ della trasmissione che è Antonio Cornacchione ed è veramente un caposaldo della comicità italiana; poi Daniele Bossari con una rubrica tecnologica all’avanguardia, ma così all’avanguardia che neanche gli alieni sanno cose che lui sa. E avremo Cristina Bugatty, una donna dì oggi con valori delle donne dì una volta ma, sottolineiamo, per scelta: lei adora essere accogliente, essere una brava padrona dì casa e ci insegnerà a esserlo e aiuterà me che invece sono un po’ grezza e tutt’altro che una brava padrona di casa.
E ancora, Raphael Didoni che sarà mio complice tra il pubblico (un pubblico itinerante che sarà un po’ come il coro greco) e Cecilia Vecchio, la nostra ‘creativa’ nel mondo.
Torniamo al titolo, Lilit, senza acca. Debora Villa ha l’acca o no, nella vita?
“Ce l’ho di brutto l’acca. Devo proprio ridimensionarla e, grazie a questo progetto, forse ce la farò”.