Fabio Fazio, insieme al figlio di Enzo Jannacci, Paolo, accoglierà tanti ospiti e amici, che attraverso le parole e la musica di Jannacci e un’orchestra di dieci elementi, ricostruiranno il mondo delle sue canzoni, popolato di nonsense e attento al popolo dei dimenticati, il mondo degli amori perduti e della coscienza sociale.
“È una festa dedicata all’inventore di una lingua – spiega Fazio – all’inventore di luoghi che non esistono ma sono diventati più reali di quelli che esistono”. Partendo dai dialoghi tratti da “Aspettando al semaforo” (edita da Mondadori), la biografia scritta da Paolo Jannacci, le situazioni ironiche e surreali messe in scena ricreeranno le atmosfere poetiche, i paradossi fulminanti, la capacità straordinaria di far ridere e piangere allo stesso tempo di Enzo Jannacci, la cui comicità sarà rivissuta attraverso la vecchia Milano del “Derby Club”. Antonio Albanese arriva in studio cantando “Vengo anch’io. No tu no”, Teo Teocoli duetta con Fazio, in “Una fetta di limone”. E ancora, Irene Grandi canta “Ci vuole orecchio”, mentre Roberto Vecchioni si esibisce in “Vincenzina e la fabbrica”, colonna sonora di “Romanzo popolare” di Monicelli. A bordo di un sidecar irrompono in scena, invece, Cochi e Renato per cantare “E la vita, la vita”, mentre Dario Fo e Paolo Jannacci duettano in “Ho visto un re”. Tra gli amici anche J-Ax e Paolo Rossi, che cantano rispettivamente “Veronica” e “Il palo”, mentre Massimo Boldi si esibisce in “Zan zan le belle rane”. Ornella Vanoni, con la sua solita ironia, arriverà in studio per cantare “L’Armando”, mentre Cristiano De Andrè proporrà “Chissà se è vero”. In scena anche Ale & Franz in una inedita veste di performer oltre al surreale duo composto da Bove e Limardi. Infine arriva sul palco il protagonista della serata, Enzo Jannacci che, accompagnato al piano dal figlio Paolo, canterà “El portava i scarp del tennis” e l’immancabile “Quelli che…”, un finale che coinvolgerà tutti gli amici in una serata festosa di parole e musica.