Gran finale pieno di colpi di scena per il cooking show che ha portato su Rai 2 l’alta pasticceria italiana, tra pastry chef stellati, esperimenti golosi e location da sogno.
Si riparte dall’accademiaper la finalissima tra i tre pasticceri Lorenzo Puca, Debora Vena e Sebastiano Caridi che, ancora una volta, si sfideranno sotto la supervisione dei giudiciLuigi Biasetto, Leonardo Di Carlo e Roberto Rinaldini.
Una puntata impegnativa fin dalla prima prova: la realizzazione di una torta nuziale, sorprendente nella struttura e nel gusto, ma anche curata nel dettaglio attraverso tecniche di decorazione degne de “Il più grande pasticcere”. Al termine della sfida, un concorrente accederà direttamente al testa a testa finale, mentre gli altri due cercheranno di guadagnarsi la finalissima misurandosi in due ulteriori prove.
La prima è in esterna insieme al maestro Iginio Massari.
Si passa dal matrimonio a una festa di compleanno sul set di “Don Matteo”, dove i due pasticceri dovranno realizzare la torta protagonista una scena della fiction, quella del compleanno del maresciallo Cecchini, interpretato da Nino Frassica. Al termine della prova, cast, troupe e gruppo di lavoro saranno invitati a degustare il dolce, dando così la propria preferenza, ma la decisione spetta come sempre a Massari che, questa volta, non indicherà un eliminato o un peggiore ma solo un vantaggio che potrà essere confermatoo menonella prova successiva: il panettone.
Rientrati in accademia, i due pasticceri sono sottoposti a un’ulteriore sfida: realizzare il dolce principe del Natale, il panettone, guidati e aiutati dal maestro Massari che darà loro un impasto di partenza preparato dalle sue sapienti manicon il lievito madre, lo stesso che usa da anni nei suoi lievitati.
In questa fase, verrà eliminato il concorrente meno bravo mentre l’altro andrà al testa a testa finale: l’ultima attesissima prova di questa seconda stagione de “Il più grande pasticcere”.
Originale e personalizzato, così dovrà essere il dolce da realizzare nella sfida in cui i due concorrenti, a un passo dal titolo, metteranno anima e cuore.
Non potranno mancare eleganza nella forma e struttura nel sapore ma non solo, serviranno anche tecnica, esperienza, capacità e fantasia affinché il risultato sia riconoscibile e coerente al percorso fatto in accademia come un “marchio di fabbrica”.
I tre giudici procederanno a un assaggio al buio, esprimendo il proprio parere sul dolce senza conoscere l’identità di chi lo ha preparato e decreteranno, finalmente, il vincitore del titolo.
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