Dal 21 marzo, ogni martedì, per sei appuntamenti in seconda serata, la rete diretta da Sebastiano Lombardi vara un nuovo programma: “Piccole Luci”. Storie complesse, di persone che hanno superato problemi, sono tornate a vedere la luce in fondo al tunnel e diventare eroi della propria avventura.
«Non è forte chi non cade mai, ma colui che cadendo ha la forza di rialzarsi», ha scritto Johann Wolfgang Von Goethe. In “Piccole Luci” se ne coglie l’evidente verità.
I protagonisti del programma, attraverso i propri racconti, danno conto di cosa significhi vivere l’esperienza di cadere, ritrovare se stessi e raccogliere le forze per rialzarsi e tornare a vivere in modo pieno e consapevole.
A condurre in viaggio di “Piccole Luci” è Silvia Salemi: sensibile e garbata, la cantautrice e conduttrice va incontro alle persone ed alle loro vicende, per invitarle a raccontarne le difficoltà ed il percorso compiuto. Un susseguirsi di emozioni, per porgere – anche agli spettatori – spunti per affrontare le difficoltà del quotidiano.
Salemi incontra il protagonista del caso, i parenti più prossimi, gli amici più cari. Cui si aggiunge la documentazione dell’intervento delle varie associazioni che hanno sostenuto l’impresa delle piccole luci.
Ogni puntata, quindi, denuncia casi rilevanti per le proprie implicazioni sociali: dalla lotta al bullismo al diritto alla maternità attraverso l’adozione, dalla lotta contro la violenza sulle donne al diritto ad una vita normale per chi è portatore di handicap.
Esemplare la vicenda di Simona, una bambina di 12 anni con una protesi ad una gamba, dopo un’amputazione all’età di tre anni. La straordinarietà del suo caso è soprattutto lo spirito con cui Simona ha affrontato l’evento, l’energia eccezionale che l’ha animata, il suo divenire poi un’eccellente ballerina.
Tra le altre storie, quella di Grazia e Antonella, entrambe vittime di violenza; di Pietro, fondatore di un’associazione di ex detenuti; di Davide, ex camorrista; di Tonino, ex ladro di gioielli. Importanti anche le testimonianze del direttore della Casa circondariale di Napoli Poggioreale, Antonio Fullone; dell’ex parroco di Scampia Don Aniello Manganiello; del chirurgo dello IOR di Bologna, Marco Manfrini.
In chiusura, infine è la stessa Silvia Salemi a rivolgersi allo spettatore: ognuno – suggerisce – può accendere una piccola luce nella propria esistenza…