A 20 anni dalla morte, la figura di Katharine Hepburn conserva ancora tutta la forza innovatrice che traspare da ogni scelta fatta in sessant’anni di carriera; sportiva, fisico androgino, viso spigoloso, non fece mai mistero del preferire il lavoro e la fama alla famiglia e si guadagnò fin da subito la stima dei più grandi registi statunitensi, ottenendo 12 candidature all’Oscar e vincendone quattro (Premio migliore attrice protagonista per La gloria del mattino, 1934; Premio migliore attrice protagonista per Indovina chi viene a cena, 1968; Premio migliore attrice protagonista per Il leone d’inverno, 1969; Premio migliore attrice protagonista per Sul lago dorato, 1982). Il documentario Call me Kate – La vita di Katharine Hepburn in esclusiva su Sky Documentaries giovedì 29 giugno alle 21.15 in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand, va al di là della figura elegante e sicura che appariva sul grande schermo, rivelando una personalità complessa, riservata, ferita dal suicidio del fratello, incastrata spesso in relazioni tossiche e frenata da insicurezze profonde. Figlia di una suffragetta e di un urologo che parlava ai figli di malattie veneree e di contraccezione, Kate crebbe in una ambiente libero che la spinse a essere pionieristica in ogni aspetto della sua esistenza; andando contro le convenzioni, dimostrava che si può essere felici anche essendo solo sé stessi. Per questo, spiega la regista Lorna Tucker, “Call Me Kate è anche un film per gli emarginati, i disadattati, le ragazze e i ragazzi a disagio con sé stessi, che non si conformano alle aspettative tradizionali. È la storia universale di come, come Kate, dobbiamo essere fedeli a noi stessi, non alle forze che ci modellano”.
Tante le testimonianze che raccontano il lato intimo della Hepburn, in particolare del nipote che la ricorda insicura e fragile poco prima di salire su un palcoscenico; il film è ricco di aneddoti e di momenti di vita privata che emergono da home video e fotografie mai visti e nastri audio inediti, comprese ore di interviste registrate dall’amico Glenn Plaskin, al quale Kate parlò del grande amore della sua vita, Spencer Tracy, dicendo di essersi innamorata di lui “praticamente subito”. Un amore travagliato il loro, non solo perché Tracy era già sposato e non volle mai divorziare, ma soprattutto per la sua dipendenza dall’alcol; ma ancora molti anni dopo la morte del grande attore, Kate indossava il maglione di Tracy per sentire ancora il profumo del suo grande amore.
CHIAMAMI KATE – LA VITA DI KATHARINE HEPBURN è un documentario in esclusiva su Sky Documentaries il 29 giugno alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand