“Stavo guardando il soffitto e di colpo ho visto il cielo”. E’ una frase di un sopravvissuto al terremoto del 1994 che colpì Los Angeles. Una perfetta metafora per lo sconquasso che spedì il 1989 nella Storia. Viene giù il Muro di Berlino, da una parte. Dall’altra, Tim Berners-Lee inventa la Rete, il Web, Internet. Nel 1989, finisce un’epoca, ne inizia un’altra. Fantastica e sconcertante. Una tempesta di clic, di siti, di immagini che ci ronzano negli occhi da ogni dove. La vita digitale è come una macchina del vento in continua evoluzione. Come sopravvivere in quest’epoca di vertigine così convulsa che vediamo tutto ma non guardiamo niente? “Dago in the Sky”, in onda dal 1° giugno il mercoledì alle 20.30 su Sky Arte HD, è un viaggio guidato da Roberto D’Agostino in 3 puntate tra la fine del medioevo analogico e il nuovo Rinascimento digitale, senza porre paletti e recinti, tra informazione, curiosità, cultura, tecnologia, belle arti.
La prima puntata “IO SONO LA MIA FICTION (SELFIE O LA COSTRUZIONE DI SE’)”, è dedicata ai selfie . Secondo Roberto D’agostino infatti la vita è una battaglia per non essere se stessi. Una battaglia tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. E il selfie, è oggi la via più semplice per consegnare agli altri una immagine diversa di se stessi. Ecco perché è diventato un’ossessione, l’ultima dittatura/orgasmo dei nostri tempi, per molti “un disturbo mentale di massa”: la rivoluzione digitale ci dà la possibilità di creare una vita parallela attraverso i social network. Pubblicare una propria foto privata è un modo per catturare l’attenzione, e, sottolinea James Franco, l’attenzione è potere. Aggiunge lo scrittore Douglas Coupland: “I selfie sono in genere considerati una manifestazione di vanagloria strettamente collegata alla fine della civiltà, ma io non credo che siano così male. I selfie sono tentativi di creare un autentico senso di sé al cospetto del vortice di informazioni che cresce a ritmo esponenziali e in cui essere un individuo autonomo sta diventando sempre più difficile”. In questa puntata saranno trasmessi gli interventi di Obama, Papa Bergoglio, Kirsten Dunst, James Franco.
La seconda puntata, INFERNET O PARADISO?, racconta come il web abbia rivoluzionato praticamente ogni settore. Per tanti Internet è il miglior strumento per cambiare il mondo che sia mai stato inventato. Secondo D’Agostino infatti, per gran parte degli intellettuali del ‘900 Internet è piuttosto un “infernet”, un inferno, come tuonò Umberto Eco, che da “diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”. Non solo. La rivoluzione digitale ha svuotato tutte le arti visive, dal design alla moda, dal rock alla pittura, eccetera. Davvero con Internet, la Storia, con la esse maiuscola, è finita? O magari l’energia creativa della nostra epoca si sta riversando dalle belle arti nella nuova tecnologia? In questa puntata speciali interviste a Silvia Ronchey, Gianni Canova, Francesco Bonami, Fabiana Giacomotti.
Il terzo e ultimo appuntamento, racconta L’IMPERO DEL PORNO, un tema ricorrente nel portale di Roberto D’Agostino “Dagospia”, il quale sostiene che ci sia «una storia della pornografia che ancora non è stata mai raccontata, poiché nessuno ha sottolineato il vero potere del porno: la sua rivoluzione nel campo dell’economia. Microsoft, Apple, Samsung, Sony, tutti i colossi della rivoluzione tecnologica hanno costruito il loro impero negli ultimi 20 anni, grazie soprattutto all’industria del porno. Secondo D’Agostino è la voglia di luci rosse, mica la voglia di informazione, che ha spinto un pubblico di massa verso l’acquisto di polaroid, videocamere, computer, smartphone, tv satellitari, paypal, e-commerce, etc. E’ il porno che ha costantemente richiesto connessioni più veloci, maggiore ampiezza di banda. In questa puntata non mancheranno interventi di Federico Zecca, Stefano Sgambati, Giovanna Maina, Rocco Siffredi.
DAGO IN THE SKY, 3 appuntamenti dal 1° giugno il mercoledì su Sky Arte HD