Il pluripremiato giornalista americano Neil Shea parte per un viaggio ai confini del Kurdistan, nelle zone di guerra di Iraq e Siria, dove la minaccia dell’Isis si fa più concreta. In Explorer: combattere l’Isis, in onda su National Geographic (canale 403 di Sky) giovedì 24 marzo alle 22:55, lo seguiremo dalla metropoli occidentalizzata di Sulaimaniya fino a Kirkuk e alle vicine zone di guerra.
Il Kurdistan è un crocevia di culture e religioni e ospita arabi, armeni, turchi, cristiani, ebrei e musulmani dando vita a un ambiente culturale particolarmente ricco. Il popolo curdo è un popolo antico, con lingua e cultura proprie. In Iraq, i curdi controllano un territorio grande quanto la Svizzera e sebbene ufficialmente facciano parte del Paese, hanno un loro presidente e un loro parlamento. La città di Sulaimaniya appare come un’oasi di libertà in una regione inondata dall’estremismo. Ma si tratta di un’isola circondata da nemici: ad appena due ore di macchina c’è infatti l’Isis a minacciarla.
Nel dicembre 2015, l’Isis controllava un territorio più grande della Bulgaria, tra l’Iraq e la Siria, con circa 8 milioni di abitanti. Il numero di militanti che si sono uniti allo Stato Islamico nell’ultimo anno è inoltre più che raddoppiato. Per questo per i curdi si tratta di una vera e propria lotta per la sopravvivenza con una fronte si estende per metà del confine del Kurdistan.
Nel corso del suo viaggio attraverso le zone di guerra del Kurdistan, Neil Shea incontra i peshmerga, i soldati curdi che combattono contro l’Isis. Un esercito composto da circa 150mila combattenti molto rispettati dalla popolazione. Conosceremo alcuni dei volontari provenienti da tutto il mondo che hanno deciso di unirsi ai peshmerga, ma anche il battaglione di sole donne che ha imbracciato le armi per difendere la propria gente. Scopriremo così la storia delle donne e di intere famiglie che hanno deciso di sacrificare l’esistenza alla difesa della propria terra.