Si descriveva come una “prostituta musicale”, l’eccentrico e carismatico Freddie Mercury. E aggiungeva: ”Non voglio arrivare alla fine della mia vita senza essere stato altro che una rock star”. Affermazione paradossale, ma veritiera: Freddie spostava sempre il limite, cambiava direzione, disorientava con le sue scelte stilistiche, la sua inesauribile voglia di sperimentazione in ogni campo della musica. I confini del rock dopo molti anni di successi con i Queen iniziarono a stargli stretti, e per questo scelse di sperimentare continuamente, fino ad inaugurare, molto prima di Pavarotti, il felice incontro tra rock e opera. Lo speciale FREDDIE MERCURY, in onda su History (canale 407 di Sky) domenica 17 febbraio alle 21:00, focalizza l’attenzione sulla vita privata del grande cantante e sui progetti da solista.
Il documentario riserva molte sorprese, tra le quali le riprese delle prove e della messa in scena del balletto al Coliseum di Londra nel 1979 con il Royal Ballet, il demo inedito di There must be more to life than thiscantato insieme a Michael Jackson, i retroscena legati al disco Mr Bad Guy, un vero fallimento per la CBS, e all’incontro più emozionante per Freddie, quello con Monserrat Caballé, con la quale ha realizzato il sogno di una vita, staccarsi dal rock per esplorare un nuovo mondo musicale. Conosceremo un personaggio molto diverso dall’istrione amante degli eccessi, un uomo che temeva la solitudine – “mi terrorizza l’dea di stare da solo”, diceva – e che nell’amore per Jim Hutton trovò la nicchia nella quale rifugiarsi; un timido preoccupato dei suoi difetti fisici, che recitava in pubblico la parte che tutti si aspettavano di vedergli interpretare, ma che nel privato si circondava solo degli amici più intimi e dei suoi adorati gatti per godersi un film in tv.
Attraverso interviste al grande cantante, a Brian May e Roger Taylor dei Queen, a diversi collaboratori e all’amica Monserrat Caballé e con il contributo di video personali inediti, scopriremo un uomo ironico, sensibile e pieno di passione genuina per la musica che è stata il motore della sua vita, fino alla fine.