Era l’11 marzo 2011 quando il terremoto di Sendai di magnitudo 9,0 con epicentro in mare, e il successivo tsunami, colpirono il Giappone settentrionale al largo della costa della regione diTōhoku. A tutt’oggi si tratta del sisma più potente mai misurato in Giappone e il settimo a livello mondiale. Terremoto e tsunami furono anche la causa dell’incidente nucleare di Fukushima, il più grave mai registrato dopo quello di Cernobyl. Un incidente per molti versi tutt’ora in corso.
Cinque anni dopo, a offrire un punto di vista totalmente inedito della triplice tragedia è il docufilm FUKUSHIMA – A NUCLEAR STORY, che ripercorre il disastro attraverso gli occhi e la voce di Pio d’Emilia, corrispondente di SkyTG24 che vive in Giappone da più di 30 anni, il primo giornalista straniero ad essere entrato nella cosiddetta “zona proibita” e a raggiungere la centrale nucleare. FUKUSHIMA – A NUCLEAR STORY andrà in onda in prima visione assoluta venerdì 11 marzo alle 21.00 su Sky Cinema Cult HD (canale 314 di Sky), Sky TG24 HD (canali 100 e 500 di Sky), e su Sky TG24 (canale 50 del DTT).
Prodotto da Teatro Primo Studio – Film Beyond e diretto e montato da Matteo Gagliardi, il docufilm FUKUSHIMA – A NUCLEAR STORY è stato scritto da Christine Reinhold, Matteo Gagliardi e Pio d’Emilia, la voce narrante della versione italiana è di Massimo Dapporto, di quella internazionale è Willem Dafoe.
Il giorno del terremoto, l’11 marzo del 2011, Pio d’Emilia si trova a Tokyo e decide di partire per raggiungere le zone colpite dallo tsunami: sarà il primo giornalista straniero a riuscirvi. Dopo aver viaggiato attraverso le città e i paesi colpiti dallo tsunami e dopo essere furtivamente entrato nella ‘no go zone’, la zona di 20 km intorno alla centrale nucleare evacuata dal governo, Pio d’Emilia riesce a raggiungere i cancelli di ingresso della centrale, ma senza potervi entrare; si dovrà attendere il giugno del 2013 perché i vertici della Tepco (Tokyo Electric Power Company, responsabile della centrale nucleare di Fukushima) permettano a un pool di giornalisti stranieri, tra i quali Pio d’Emilia, di accedere a Fukushima Daiichi.
Nella sua lunga ricerca per capire che cosa stesse succedendo nel susseguirsi di eventi e decisioni governative durante e dopo la tragedia nucleare, d’Emilia raccoglie più di 300 ore di materiale girato: riprese scioccanti, interviste agli abitanti delle zone colpite, alle autorità locali e governative, portando l’attenzione sugli ‘effetti collaterali’ sociali causati dalle scelte del governo e del cosiddetto “villaggio nucleare”.
Il racconto di Pio d’Emilia è scandito dai disegni manga realizzati da Teatro Primo Studio in collaborazione con l’Accademia Europea di Manga, dando vita al primo esempio di rappresentazione “manga made in Italy” applicata ad una produzione audiovisiva italiana.
In un’inedita intervista su quanto realmente accaduto a Fukushima Daiichi dopo lo Tsunami, inoltre l’ex Primo Ministro Naoto Kan, premier all’epoca del disastro, rivelerà come Tokyo, e probabilmente il Giappone, si siano salvati per un caso fortuito da una catastrofe ben più grande.