Rai Educational presenta, da giovedì 6 dicembre all’1.10 su Rai 3, Artefacta, un programma di Umberto Broccoli e Patrizia Cavalieri, sei racconti di storia dell’arte interamente dedicati a Roma e a coloro, artisti, letterati, musicisti, attori, intellettuali provenienti da tutto il mondo, che nella città eterna hanno lasciato una memoria, e qui hanno trovato motivo d’ispirazione.
Ci sono luoghi nel mondo dove sembra che l’arte si sia data appuntamento. Villa Borghese, nel cuore di Roma, è uno di questi. Ed e’ proprio da qui, che si dipanano i sei racconti.
Ogni puntata prende corpo all’interno di un’Accademia o di un Istituto di Cultura e a fare da guida in questo percorso di emozioni artistiche e’ Umberto Broccoli.
Arte, letteratura, storia, costume, musica, cinema, compongono un gioco di specchi che parte da Villa Borghese dove le arti si fondono e le note diventano protagoniste insieme alla parole e alle immagini. Filmati, stampe, dipinti e racconti tradizionali, legati insieme con le esperienze derivate dall’uso delle nuove tecnologie.
Partendo da Villa Borghese ci si rende conto che non è solo un grande giardino di Roma, ma vive del contributo diretto di artisti internazionali e al tempo stesso offre letture indirette di altre pagine di storie e di storia dell’arte. Artefacta, programma a cura di Bruna Bertani con la regia di Roberto Senzani, sarà proposto anche sul web (le puntate saranno disponibili, una volta trasmesse, sul sito di Rai Educational) e da, gennaio, ritrasmesse in replica su Rai Scuola alle 20.00.
SEI PUNTATE, SEI RACCONTI
IL CLASSICO TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Con Umberto Broccoli si entra nell’Accademia di Romania per affacciarci su Villa Borghese alla ricerca della storia più antica di Roma: la villa e la sua nascita a partire da Scipione Borghese.
Intorno alla Villa gli Horti Luculliani, gli Horti Sallustiani e il sepolcreto salario, le mura Aureliane con Porta Pinciana teatro dello scontro tra Belisario e i Goti, oriente e occidente, Roma e i barbari, l’arte bizantina. Specialisti di storia dell’arte, archeologi come Antonella Gallitto, Alberta Campitelli racconteranno nei particolari queste storie.
I CAVALLI
Accademia di Danimarca. Umberto Broccoli inizia il suo racconto con le parole di Hans Christian Andersen che ci portano a Roma “la sola città del mondo in cui uno straniero senza famiglia e senza conoscenze riesce a…sentirsi come a casa propria…” . Andersen arriva a Roma in diligenza, trainata da cavalli.
Quanti cavalli potrebbero raccontare la storia di Roma e di Villa Borghese. Cavalli di pietra e cavalli animati. Anche in questo caso il racconto di Umberto Broccoli apre delle finestre su Villa Borghese e i suoi cavalli: da quelli di marmo al centro di una fontana, quella disegnata da Cristoforo Unterperger a quelli nel piazzale davanti alla Fortezzuola dove c’ e’ il Museo Canonica con opere provenienti da tutto il mondo .
Il racconto si chiude con una poesia di un poeta e scrittore francese Guillaume Apollinaire dedicata al cavallo. I contributi sono di Alberta Campitelli e di Bianca Santese.
LO SPETTACOLO A VILLA BORGHESE
Istituto austriaco di Cultura. Umberto Broccoli racconta lo spettacolo a Villa Borghese. I Borghese la volevano aperta al pubblico e lo testimonia una iscrizione un tempo collocata nella parete della Prospettiva del Teatro, all’interno dell’attuale parco dei daini. Piazza di Siena è stata centro di tanti momenti di sport e spettacolo, come “Il Festival Internazionale dei Poeti’ avvenuto nel 1980.
Poesia. Un poeta Lord George Byron, che passa per Villa Borghese circa 150 anni prima, si ferma, medita, compone e da Villa Borghese porta con sé una valigia di emozioni. Ma non solo Byron. Anche Charles de Brosses, magistrato e scrittore francese del Settecento. E ancora contributi su monumenti e architetti neoclassici di Villa Borghese con Sandro Santolini e Alessandro Cremona. E poi i luoghi dello spettacoli con tanti protagonisti di tutta Europa. La casina delle rose, il teatrino dei burattini, il Globe Theatre con Gigi Proietti che recita per l’occasione il sonetto del Belli dedicato a Villa Borghese. Chiude la puntata una poesia di Goethe. Contributi di Carla Schicchitano
I COLORI DI VILLA BORGHESE, FIORI E ANIMALI
Istituto Olandese di Cultura. I colori dell’arte. L’uomo ha cercato sempre di rappresentare con i colori il mondo. Umberto Broccoli comincia il racconto con le parole di Van Gogh, olandese, che scrive alla sorella una lettera in cui parla dei colori. Scopriamo il tesoro di Villa Borghese: tanti fiori esotici e rari nei suoi giardini segreti. Contributi di Alberta Campitelli.
Ma i fiori sono da sempre protagonisti della storia dell’arte. Tanti pittori tra ‘600 e ‘900 hanno ritratto fiori, da Arcimboldo a Warhol, da Manet a Gauguin e Van Gogh.
Fiori rari e molto costosi. Tulipani, quasi una mania. Dall’Olanda alla musica degli anni ‘30, con il Trio Lescano e una radio Balilla.
Fiori e animali. Animali vivi (Bioparco) e di pietra, raffigurati negli stemmi, nelle sculture, nelle fontane. Contributi di Angela Napoletano.
Storie di animali fantastici come si legge nel testo medievale del Liber Monstrorum.
E infine la caccia con le feste nel Casino della Magliana e il barco di Villa Borghese “recinto con animali selvatici destinati alla caccia”.
Da non dimenticare i colori dell’amore, della passione con Felix Lope de Vega Carpio, spagnolo, una vita lacerata dalle passioni. Scrive dei colori dell’amore e dei sentimenti. Una poesia finale: “Amore è”
I BUSTI DEL PINCIO
Istituto Svedese di Cultura. Umberto Broccoli racconta l’arrivo a Piazza del Popolo di Cristina di Svezia nel 1655. Entra da Porta del Popolo, fa il suo ingresso proprio di fronte a quella che è oggi l’entrata monumentale a Villa Borghese. Si trova alla sua sinistra la collina del Pincio, un belvedere naturale su Roma, ma Cristina non vedrà il Pantheon all’aria aperta, con i busti degli uomini più illustri dell’arte, della letteratura, della scienza. Guardiamo questi ritratti dei grandi della storia grazie al contributo di Alessandro Cremona (storico dell’arte). Nel mondo romano erano le imagines clipeatae , tra ottocento e novecento a Roma tutti gli uomini illustri si incontrano al Pincio. Giardino progettato nelle sue piantumazioni. Contributi di Alberta Campitelli. Chiude una poesia di Francesco Petrarca.
L’ACQUA DI VILLA BORGHESE
Umberto Broccoli esce dalle Accademie ed entra nella Villa dalla Porta che nel Seicento era l’ingresso principale. Poco lontano Via Veneto. Giorgio Albertazzi legge la Roma di Ennio Flaiano.
L’acqua è il filo conduttore del racconto. Acqua che viene portata in abbondanza da papi, governi e principi per offrirla al popolo. Tante fontane, nel Seicento circa 30. Oggi ne vediamo alcune, altre le possiamo rivedere nei dipinti e nelle stampe. La Grotta dei Vini, luogo di delizie e banchetti per tutta la nobiltà europea , le Fontane Oscure, così dette perché si trovavano all’interno di un boschetto, la Fontana di Venere, nel giardino dietro il Casino nobile, le Fontanelle delle Aquile etc.
Fino al Giardino del Lago, voluto fortemente da Marcantonio Borghese in stile inglese. E poi quei piccoli monumenti dell’acqua che sono i nasoni, con i loro “becchi” che ricordano uccelli preistorici.
Cuore della villa, il Casino nobile di Scipione Borghese. Lì c’è la statua di Paolina. Una lettera ricorda come Lei ormai separata dal Marito Camillo Borghese desiderasse che quella statua non fosse più guardata da tutti. Legge la lettera Monica Guerritore.
Una poesia di Torquato Tasso chiude la puntata. Contributi di Alberta Campitelli e di Sandro Santolini