Il giornalista Daniele Piervincenzi, con le sue inchieste d’assalto, ci porta alla scoperta delle Mappe Criminali, un viaggio in sei tappe che ricostruisce le geografie criminali che attraversano l’Italia, in onda in prima visione assoluta su TV8, da domani, 20 aprile, ogni martedì, in seconda serata.
Dal nord al sud della penisola, Piervincenzi racconta i legami invisibili, le infiltrazioni mafiose e gli interessi economici che collegano le diverse realtà criminali presenti nel nostro Paese. E lo fa con lo stile di sempre, in prima linea, con il suo caratteristico story-telling incalzante e le sue interviste esclusive. Solo attraverso delle Mappe Criminali è possibile dare un volto a chi comanda nell’anti-Stato e Piervincenzi ne intervista i protagonisti.
Le prime due puntate sono uno spaccato, esclusivo e senza filtri, del “laboratorio criminale” di Roma, dove convivono gruppi mafiosi autoctoni, italiani e anche stranieri. Al centro degli interessi comuni ci sono il traffico di droga e il riciclaggio in alberghi e ristoranti. Se le piazze di spaccio sono contese dai gruppi “minori” locali, da Tor Bella Monaca fino a quelle del litorale, Cosa Nostra, Camorra e Ndrangheta gestiscono le partite più grosse. A fare da filo rosso alle due puntate è l’epopea di Fabrizio Piscitelli, romano, laziale, fascista, che per anni ha rappresentato la frangia più estrema degli ultras biancocelesti, fino al suo omicidio compiuto con modalità tipicamente mafiose il 7 agosto 2019.
La terza puntata ci fa scivolare lungo la penisola fino a Castelvetrano, dove viene ripercorsa la storia del latitante Matteo Messina Denaro, laprimula rossa della Mafia alla macchia dal 1993, quando la Procura di Palermo emise un mandato di arresto per associazione mafiosa e diversi omicidi. Un viaggio nella Sicilia Occidentale, da Trapani a Sciacca dove la storia di Matteo Messina Denaro viene ricostruita attraverso un’inchiesta esclusiva su Antonello Nicosia, assistente parlamentare recentemente condannato a oltre 16 anni per associazione di stampo mafioso. Nicosia si è messo a disposizione della famiglia Messina Denaro per favorirne gli interessi e per portare le loro istanze fino in Parlamento.
Si resta nel sud Italia anche per la quarta puntata: nella provincia di Foggia, infatti, convivono e prosperano gruppi criminali, come la Società Foggiana e la Mafia Garganica, sempre più violenti, spietati e “ambiziosi”. Attraverso il racconto dell’ inchiesta sulla strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017, in cui persero la vita due agricoltori innocenti, i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, testimoni scomodi dell’omicidio del boss di Manfredonia Mario Luciano Romito, ricostruiamo le tappe dell’espansione della criminalità della provincia di Foggia le cui radici risalgono alla faida di Monte Sant’Angelo e all’alleanza con altri gruppi criminali.
La quinta e la sesta puntata sono un viaggio alla scoperta della ‘Ndrangheta. Un’inchiesta esclusiva che attraversa il nord e il sud della penisola, dalla Liguria alla Calabria, da Milano a Platì passando per Torino, per ricostruire come l’organizzazione mafiosa sia diventata fra le più potenti al mondo e come riesca a controllare non solo il traffico globale di cocaina, ma anche la politica e gli appalti. Viaggeremo fra le pianure della Piana di Gioia Tauro dove ancora sopravvive il latifondo, entreremo nei bunker dove viene stoccata la cocaina dai clan e a Ventimiglia, dove ancora oggi viene portata in processione la Madonna di Polsi, cara ai calabresi ma anche agli ‘ndranghetisti. Perché fra tutte le mafie, la ‘Ndrangheta è quella che è riuscita a rendersi invisibile, a farci credere che siano meno potente di quanto non lo sia realmente.